Costanza Miriano attacca Avvenire, lamentando poca visibilità alla manifestazione di Gandolfini contro il diritto di scelta dei malati terminali


Costanza Miriano si dice arrabbiata perché Avvenire non ha esaltato la manifestazione no-choise organizzata da Massimo Gandolfini e dall'organizzazione forzanovista Provita Onlus.
Partendo dal presupposto che si debba ritenere «ovvio» che le donne vadano costrette a fare ciò che viene ordinato loro da Pillon, la signora scrive:

Ci siamo detti che era fondamentale – per chi poteva – essere presenti alla Manifestazione per la vita, al di là dei distinguo e delle sottolineature. Insomma, prima riaffermiamo l’ovvio, restiamo uniti almeno sui fondamentali, poi ci meniamo a parte, dopo, quando sarà il momento di evidenziare le diverse sensibilità. Certo non mi aspettavo che il primo a cominciare a mettere i puntini sulle i sarebbe stato, e proprio il giorno dopo, addirittura Avvenire, il giornale dei vescovi, che nonostante le ferme parole di condanna dell’aborto da parte del Papa ha sentito il bisogno di affiancare all’articolo sulla manifestazione – diciamo non grondante entusiasmo – un boxino di spalla, come si dice in gergo, per sostenere che “il vero spirito della legge 194” era tutto sommato buono, e che l’aborto è un diritto, anche se concede che “prima di tutto è una scelta drammatica ed estrema”, bontà sua.

Insomma, la signora è tutta arrabbiata perché alcuni vescovi non condividere il solo sostenere che la vita si difenderebbe obbligando le donne al parto, magari dopo essere andati in gita per oratori ad invitare le minorenni a praticare sesso non protetto come ama fare la signora Miriano. Ed è così che inizia a dire che chi non la pensa come la lobby integralista non può essere ritenuto credente:

Affermare che ci siano due diritti sullo stesso piano, come fa il solerte boxino di spalla è esattamente la posizione di un non credente, che crede che la vita siamo noi a darla.

La premessa è dunque chiara: lei dice che i diritti altrui non contino perché lei vuole che altre donne siano obbligate a subire le sue scelte sui loro corpi. E così inizia a dire che a lei non sta bene che qualcuno possa esprimere opinioni contrarie al pensiero unico dei trumpiani:

La legge 194 in Italia non è in discussione, e aggiungo purtroppo: non so se seguiremo con qualche decennio di ritardo – come abbiamo sempre fatto – l’onda americana, e il discorso si potrà riaprire anche da noi, ma per il momento non se ne parla. Che bisogno c’era di sottolineare che la 194 sarebbe una buona legge? Sembra che una parte della Chiesa soffra di una sorta di complesso di inferiorità verso il mondo o, ancora più paradossale, verso qualche giornale.

Ed è interessante dica che la legge non è sotto attacco, anche se ciò non spiega il motivo per cui lei pretenda che si insultino e di molestino le donne che hanno compito scelte a lei sgradite radunando fondamentalisti che vanno in piazza ad urlare che a loro non sta bene che le donne possano decidere mentre dicono che la decisione non è in discussione. Quindi è un atto di bullismo? È una manifestazione propagandistica che vuole ingannare i partecipanti?

Inoltre non pare un "articolo di spalla" l'intera pagina dedicata da Avvenire alla manifestazione dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus con tanto si accostamento alla GpA e attacco al diritto di scelta dei malati teminali:



Inoltre è curioso che la Miriano parli di aborto quando Massimo Gandolfini ha ripetiutamente ribadito che quella era una manifestazione che si opponeva al diritto dei malati terminali a poter scegliere del loro futuro. E viene pure sottolineato come dietro alla manifestazione ci fosse l'immancabile Associazione Scienza & Vita, ossia la lobby che da anni si batte contro ogni diritto civile.
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