Hoara Borselli spalleggia la crociata forzanovista in difesa dell'omofobia nelle scuole


Hoara Borselli ha iniziato la sua carriera come Miss estate Festivalbar 1992, poi ha recitato nel film "Panarea" di Pipolo ed oggi campa facendo l'opinionista di destra in trasmissioni televisive come "Non è l'Arena" di Massimo Giletti, "Quarta Repubblica" di Nicola Porro, "Fuori dal coro" di Mario Giordano e "Zona bianca" di Giuseppe Brindisi.
L'organizzazione forzanovista Provita Onlus l'ha voluta reclutare all'interno della sua campagna contro la Giornata internazionale per il contrasto all'omofobia:



Già nel titolo qualcosa non torna, dato che pare folle sostenere che una ricorrenza istituita anni fa andrebbe abolita perché Pillon si dice contrario a punire chi delinque per motivi dettati dall'odio. Ma la situazione degenera già nella sua prima risposta:

È stata una pessima idea. Un becero tentativo per far riemergere ddl Zan che il Parlamento ha bocciato. L’ennesimo sforzo democratico con il quale si vorrebbe aprire le porte delle scuole all’ideologia gender. Questa iniziativa è ancora più grave, se pensiamo al fatto che manca il consenso informato dei genitori, alla base del rapporto tra scuola ed educazione.

Peccato che sia falso sostenere che qualcuno avrebbe «bocciato» il ddl Zan, come è surreale dire che una promozione dei valori costituzionali richiederebbe un consenso. Inoltre non è chiaro se il suo parlare a vanvera di «ideologia gender» serva a sostenere che sia giusto picchiare chi ha un'identità di genere che non piace ai fascisti. Perché anche a noi fa schifo quello che dice lei, ma non per questo sosteniamo si debba legittimare chi volesse aggredirla.

A quel punto, l'ex reginetta se esce dicedo: «Credo che, piuttosto che su queste giornate di indottrinamento ideologico, sarebbe importante investire soprattutto su una materia come l’educazione civica che potrebbe dare un contributo sociologico concreto alla vita di ognuno». Ma anche qui non dice dive lei veda «indottrinamento ideologico» nella condanna della violenza. Poi, però, questa gente dice di voler entrare nelle scuole per insegnare ai ragazzi a fare sesso non protetto senza chiedere alcun consenso ai genitori.
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