Adinolfi paragona i Pride alle camicie nere


Mentre i suoi amichetti russi stuprano minorenni ucraine e i suoi colleghi evangelici cancellano i diritti delle donne per poi promuovere la diffusione delle armi nelle strade, il fondamentalista Mario Adinolfi è tornato ad urlare che i Pride sarebbero atti nazisti contro chi chiede la sistematica discriminazione di interi gruppi sociali. Ed ovviamente si inventa pure che sarebbe nazismo il voler tutelare le donne da chi vuole costringerle a fare quello che lui le ordina.



Peccato che le camicie nere del 1922 condividessero molti dei suoi principi: dalla sottomissione della donna al divieto all'aborto, dalla persecuzione dei gay ai sussidi statali.
Inoltre anche i termini scelti appaiono impropri, dato che non si tratta di essere abortisti, ma si tratta di difendere il diritto delle donne a poter decidere di non partorire un figlio esattamente come lui ptetendeva di poter scegliere di non vaccinarsi nonostante il suo atti mettesse a rischio la salute altrui.
Non meritano poi commenti i suoi riferimenti ai Pride, peralteo scritti all'indomani di un attentato terroristico contro i gay avvenuto ad Oslo. E se lui ha deciso di ripetere che i gay sarebbero «picchiatori» perché si è divertito ad urlarlo in televisione, come spiega che ad essere picchiati dai nazisti siano solo i gay mentre non c'è un solo omofobo che abbia subito un'aggressione fisica?

Curiosa è anche la sua teoria per cui sarebbe fascismo il dissenso da chi chiede leggi che impongano le loro ideologie agli altri:



Quindi l’istigazione all'odio sarebbe "libertà di espressione" e il diritto di critica sarebbe fascismo contro chi vuole usare la forza per obbligare le donne a fare ciò che lui ordina loro. Adinolfi ne è proprio certo? E davvero dichiara di essere stato preso a manganellate e costretto a bere olio di ricino, senza poter usufruire del gabinetto, da rappresentanti LGBT o persone favorevoli ad diritto di scelta delle donne? Perché è questo che le camicie nere facevano agli oppositori. E se a lui non è capitato nulla di questo, saremmo davanti quello che parrebbe un reato penale di calunnia.
Commenti