Avvenite continua a trascinare le polemiche contro il Cremona Pride: «Ddl Zan tappa la bocca ai parroci. I gay ci chiedano scusa»


Ricorrendo ai loro consueti metodi squadristi, è da oltre una settimana Lega, Fratelli d'Italia e vescovi stanno strumentalizzando il Pride di Cremona per istigare odio e pregiudizi.
A loro non è piaciuto un manichino portato a spalla da tre singole persone durante la manifestazione e, senza manco indagare sul significato, il senatore leghista Simone Pillon ha emesso la sua condanna inappellabile: ha deciso che quella fosse "blasfemia", al contrario dell'abuso dei simboli religiosi al comizio che organizzò insieme ai russi per promuovere l'agenda anti-gay degli evangelici.
L'accusa di "blasfemia" è ormai diventato uno strumento abusato dalle destre populiste come limitazione al diritto di espressione altrui, spesso opposto al loro blasfemo uso dei simboli sacri per sostenere che i crimini d'odio sarebbero "libertà religiosa".
A quel punto, la propaganda ha iniziato sostenere che i gay non godrebbero del principio per cui ognuno è responsabile die propri gesti, inventandosi che tutti i presenti e ogni gay del pianeta dovesse essere ritenuto responsabile di quel gesto. Quindi non è colpa di Pillon se allo stadio gli etero bestemmiano, ma è colpa dei gay se un singolo gay dice qualcosa che a lui non piace.
Nel frattempo il vescovo ha usato la Legge Reale Mancino (ossia la norma che Pillon non vuole possa essere estesa anche i gay) per chiedere che i responsabili siano identificati e puniti.

Trascinando la polemica oltre la decenza, Avvenire è tornato a sostenere che il contrasto ai crimini d'odio sarebbe «una legge ambigua» che dicono serva a «tappare la bocca anche ai parroci». Una volta premesso che il contrasto all'istigazione all'odio colpirebbe i parroci che usano la Madonna per creare discriminazione, precisano che insultare i gay sarebbe una fantomatica "libertà di espressione" mentre le presunte offese ai carnefici sarebbe un atto imperdonabile.
E se i vescovi sostengono che la responsabilità degli stupri compiuti dai preti pedofili sia dei singoli, pare che nel caso dei gay la responsabilità dei singolo venga attribuita ad intere comunità: da qui il loro esigere che tutti i gay del mondo chiedano scusa a Pillon perché tre persone hanno contestato quei senatori che sono andati in Senato a leggere la Bibbia al fine di sostenere che la madonna voglia impunità per chi aggredisce i gay per strada:



Al signor Salvatore Mazza potremmo fare una semplice domanda: quand'è che la Chiesa imparerà a chiede scusa? Perché ad oggi non ha ancora detto una sola parola contro secoli di persecuzione, omofobia e violenza verso la comunità lgbt da parte dalle gerarchie vaticane?
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