Il pastore Luigi Carollo torna ad insultare i gay: «Ai Pride si manifesta la perversione»


Il pastore Lugi Carollo è tornato a diffamare i gay, inventandosi che ai Pride sarebbe fatto obbligo presentarsi «svestiti, vestiti da animali, uomini con perizoma, ecc».
Evidentemente il pastore della Sabaoth Church di Modena non ha mai visto un pride ed ha deciso di spergiurare la veridicità di pregiudizi creati dalla propaganda omofoba sulla base di qualche fotografia decontestualizzata o presa da manifestazioni organizzate in altri stati e in altre culture.
Posta una prima premessa falsa, Carollo inizia a scrivere che «a quel punto non c'entra niente la questione gender, fluid, discriminazione, ecc.». Ma anche qui dovremmo chiedergli chi mai gli abbia detto che un Pride si ridurrebbe alle stupidaggini propagandistiche delle lobby evangeliche finanziate da Mosca.
La parola "Pride" indica il "rispetto di sé" e lui sbaglia a chiamarlo "gay pride", dato che quella è una festa per ogni unicità e non è da anni più una manifestazione che celebra la l'orgoglio di essere sé stessi. Il termine "orgoglio" va opposto alla vergogna, ossia quel sentimento che personaggi alla Carollo hanno inferto alle minoranze sessuali per secoli, sin da quando ci bruciavano sul rogo.
Alla fine, sulla base di una premessa falsa e di una falsificazione delle rivendicazioni dei Pride, il pastore decide di sostenere che ai Pride «si manifesta la perversione camuffata nella falsa morale del come mi sento e mi vedo».

Lo scrive sulla sua pagina Facebook:



Secondo noi è un pervertito chi esce da messa e poi porta l'Italia ad essere al primo posto nel mondo per turismo sessuale, non certamente chi si veste come vuole ad una festa. Non pare pensarla così il pastore, il quale sostiene che tutta questa gente sarebbe "perverta" in quanto da lui accusa di essere nuda, in perizoma o vestiti da animali nonostante la fotografia stessa dimostri che non è così:



Di contro, l'assenza di invettive e di condanne da parte sua parrebbero far ritenere ch elui consideri questi altri dei bravi cristiani che si procurano ferite fustigandosi davanti a dei bambini minorenni o che vanno nudi allo stadio:







Non sarebbe tutto più semplice se ognuno fosse lasciato libero di fare ciò che ritiene, risparmiandoci quei personaggi che pretendono di ergersi a giudici morali pronti ad elargiscono condanne contro la vita di persone che neppure conoscono?
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