La destra che cerca di usare accuse di «blasfemia» per limitare il diritto di espressione


Dopo il blasfemo «rosario riparatore» promosso dal senatore leghista Simone Pillon, il fondamentalismo organizzato continua a sfruttare le loro accuse di «blasfemia» contro tre singoli partecipanti del Cremona Pride per istigare odio contro un intero gruppo di persone. Una volta deciso che quella sarebbe stata la Madonna e una volta sancito che sarebbe fatto divieto pensare che la Madonna non sarebbe omofoba come la dipinge Adinolfi, il fondamentalismo organizzato è impegnato da ore a garantire che la religione possa essere usata come strumento di repressione in stile talebano.
La loro teoria è che Pillon non sia responsabile degli eterosessuali che fanno turismo sessuale pur condividendo il suo stesso orientamento sessuale, come Negrini non sarebbe responsabile di tutti quegli eterosessuali bresciani che bestemmiano da mattina a sera. Però i gay sarebbe responsabili di tutto ciò che viene compiuto dai singoli al pari di come Salvini sostiene che tutti i migranti debbano essere incolpati per chi viola la legge.

Inserito in questo contesto propagandistico finalizzato all'istigazione all'odio, Negrini dice che lui avrebbe freddato i tre personaggi, stabilendo che se lui è contrario alla loro libertà di espressione, diventerebbe lecito impedire i diritti costituzionali altrui sulla base del proprio sentimento. Peccato che poi non dica nulla quando i suoi amichetti organizzano blasfemi rosari anti-gay in palese offesa al sentimento religioso di milioni di italiani.
Inizia pure a giurare che sarebbe «arcinoto che in tutti i cosiddetti pride ci sono manifestazioni blasfeme come quella di Cremona». Insomma, la solita falsa testimonianza che viene vomitata in offesa a Dio pur di sostenere che sarebbe «abbastanza ovvio che quello non sia stato il gesto di pochi ma l'espressione dell'odio di tanti verso Maria».
Insomma, parole violentissime dall'evidente falsità, ma che non sono querelabili perché Pillon sostiene che l'odio dei sedicenti "cattolici" sia "libertà di espressione" e chi istiga odio contro interi gruppi sociali vada tutelato nel nome del patto siglato tra Salvini e Putin.

Mostrando l'odio di questo signore verso un'intera comunità, scrive:



Vi pare normale che non esiste una legge che possa rendere querelabile chi scrive certe bugie finalizzate all'istigazione all'odio? Ed ovviamente il pensiero espresso da negrini non pare suo, dato che la "sentinella in piedi" sembrerebbe citare il sito ciellino Tempi, il quale accusa i gay italiani per i cristiani uccidi in Nigeria (dove pure i gay vengono condannati a morte, ma loro non lo dicono):





Naturalmente dietro a tutto questo c'è sempre Simone Pillon, il quale si è inventato che quella fosse la Madonna e che il Pride dovrebbe essere ritenuto un'offesa ai sedicenti "cristiani" che festeggiano ogni barconi e affondato nel Mediterraneo? Ovviamente lui:



Passati gli anni in cui la sua Provita Onlus intentava cause legali basate su surreali accuse di «blasfemia» che venivano tutte rigorosamente archiviate, hanno deciso di inventarsi che quelle accuse vadano ritenute vere sulla base delle sentenze leghiste benedette da Mosca. E subito inizia la solita litania sul fatto che bisognerebbe avere "rispetto" per chi usa la religione a scopo discriminatorio.
Ovviamente il ddl Zan non c'etra nulla con il diritto costituzionale alla libertà di espressione, ma Pillon non vuole perdere occasione per giurare che i gay sarebbero «anticristiani» e non rispettosi, sostenendo indirettamente che sia doveroso garantire impunità a chi li istiga all'odio.

E in tema di rispetto, vogliamo parlare di quanto sono rispettosi loro verso le donne?



Se Salvini può già oggi insultare le donne vittima di violenza, figuratevi cosa potrebbe fare domani se potrà approvare le sue leggi anticristiane contando sul contributo di Pillon.
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