A Pillon non sta bene che La Repubblica possa partecipare al Roma Pride


Al senatore leghista Simone Pillon non sta bene che La Repubblica possa partecipare al Roma Pride. Ed ovviamente dice che i diritti sarebbero una «ideologia» che farebbe calare le vendite:



Se Pillon ripete istericamente che tutto sarebbe "ideologia", forse dovrebbe spiegarci come lui definisca il suo battersi a favore dell'odio e della discriminazione. E forse è anche troppo medioevale per capire che nell'epoca digitale non è il numero di copie cartacee a determinare il valore di un quotidiano. Ma l'aspetto più aberrante è come premetta che partecipare ad un Pride dovrebbe essere considerato una vergogna, forse preferendo i suoi blasfemi «rosari riparatori» recitati contro il prossimo in quel suo proporsi come l'omofobo di professione che si fa pagare uno stipendio pubblico per molestare i cittadini.
E forse qualcuno dovrebbe spiegare al senatore leghista anche cosa dice la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 1789: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere […]. Questo diritto include la possibilità di sostenere personali opinioni senza interferenze ed a cercare, ricevere ed insegnare informazioni e idee attraverso qualsiasi mezzo informativo indipendentemente dal fatto che esso attraversi le frontiere”.
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