Giorgia Meloni va a sostenere i neofascisti di Vox: «Dico no alla lobby gay»


Giorgia Meloni è volata a Marbella, in Spagna, per sostenere i “patrioti spagnoli” del partito di estrema destra Vox. Durante un interminabile intervento di 18 minuti, la deputata è tornata ad attaccare la comunità LGBTQ+ attraverso i peggiori slogan della destra neofascista:

Sì alla famiglia naturale, no alla lobby LGBT! Sì all’identità sessuale, no all’ideologia gender! Sì alla cultura della vita. No all’abisso della morte. Sì all’universalità della Croce. No alla violenza dell’Islamismo. Sì ai confini sicuri. No all’immigrazione di massa. Sì al lavoro della nostra gente. No alla grande finanza internazionale.

Insomma, lei vuole un popolo razzista ed omofobo che imponga la sua presunta religione da svilire come strumento di oppressione delle libertà jndividuali. Nulla di nuovo, dunque. Poi è
è ripartita col solito capitolo dedicato a vantarsi di come lei si sia fatta ingravidare (al di fuori del matrimonio):

L'ideologia dominante del politicamente corretto sta distruggendo l'identità, la centralità della persona, le conquiste della nostra civiltà. Guardate l'ideologia gender. Se andate oltre gli slogan, vi accorgerete di come il vero obiettivo dell'ideologia gender non sia quello tanto decantato della lotta alle discriminazioni, e neanche quello del superamento delle differenze maschio-femmina. Il vero obiettivo non dichiarato, ma tragicamente evidente, è la scomparsa della donna e soprattutto la fine della maternità. L'uomo oggi può essere tutto, padre e madre, in un'ampia gamma che va dal femminile al maschile, mentre le parole più censurate dal politicamente corretto sono madre e moglie.

A domanda diretta, la Melomi dichiarò di non sapere cosa fosse quella fantomatica "ideologia gender" che cita sempre. Evidentemente usa termini di cui manco conosce il significato pur di fomentare paure ed incitare odio.
E quindi lei dice che "natutale" sarebbe un Salvini che va a prendere a scuola la giovane fidanzatina, invitando i camerati alla discriminazione con teorie su fantomatiche "lobby gay" che ricordano la "lobby ebraica" inventata dalla propaganda nazista.

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