"Nel mio nome" di Nicolò Bassetti, il documentario che racconta la storia di quattro giovani ragazzi trans


Dopo essere stato presentato nella sezione "panorama" della 72° edizione del Festival di Berlino 2022, arriva in Italia il documentario "Nel mio nome" di Nicolò Bassetti, il quale verrà pretrattato eccezionalmente nei cinema il 13, 14 e 15 giugno.
Il film è il racconto di quattro giovani ragazzi trans e della loro straordinaria normalità, realizzato in tre anni di osservazione da vicino della loro vita quotidiana, fatta di orgoglio, euforia, complicità e tanto sense of humor per sopravvivere in un mondo binario. Alcuni episodi dell’infanzia e adolescenza sono raccontati attraverso le testimonianze dirette dei ragazzi, raccolte da uno dei protagonisti mentre realizza un podcast. "Nel mio nome" parte dall’esperienza personale del regista Nicolò Bassetti (già ideatore di "Sacro GRA", film documentario Leone d’Oro a Venezia e regista di "Magnifiche Sorti"): la transizione di genere del figlio Matteo.
Il film offre, attraverso le storie dei protagonisti, uno sguardo universale sulla percezione che ognuno di noi ha di sé, rimettendo in gioco tutti i canoni tradizionali dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale. Fanno parte del cast: Nicolò Sproccati, Leonardo Arpino, Raffaele Baldo, Andrea Ragno, Luisa Fizzarotti, Dario Sebastio e Chiara Battistini.
Il documentario è prodotto da Nicolò Bassetti per Nuovi Paesaggi Urbani e Lucia Nicolai e Marcello Paolillo per Art of Panic ed è sostenuto dalla Regione Emilia Romagna e supportato dalla sua Film Commission. Produttori esecutivi sono l’attore e attivista Elliot Page (star di Juno e Inception) e Gaia Morrione.
Elliot Page ha dichiarato: “Quello che rende Nel Mio Nome unico, è la sensibilità e l’attenzione con cui racconta, tutti i diversi pezzi che formano l’identità di una persona. È una meditazione sull’umanità trans e non ho mai visto un altro film come questo. Sapere che Bassetti si è sempre confrontato con suo figlio trans nel corso della lavorazione è una cosa bellissima per me, e penso che quell’esperienza di vita e quell’input siano chiaramente visibili nella prospettiva del film. Sono onorato di esserne parte e non vedo l’ora che lo vedano tutti”.
Nicolò Bassetti ha aggiunto: “L’esperienza personale di genitore mi ha permesso, come regista, di trovare la necessaria sicurezza per stabilire un rapporto intimo con i protagonisti di questa storia, costruito su fiducia e complicità. E per condividerne le emozioni. Sono grato a Elliot per la forza delle sue parole, che colgono, con l’efficacia dell’esperienza vissuta, la direzione del mio sguardo. E danno la forza al film di trovare la sua strada nel mondo”.

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