La NuovaBQ sostiene che l'omosessualità sia una "devianza" che porterebbe alla "zoofilia"


È dalla pagine de La Nuova Bussola Quotidiana che il solito Tommaso Scandroglio è tornato a cercare di usare il vaiolo delle scimmie come strumento per incitare odio contro i gay. Superando ogni decenza, lo troviamo a scrivere frasi inaccettabili come: "Non solo, ma l’ipotesi del rapporto transpecie avrebbe sollevato l’infelice sospetto che certe aberrazioni riguardino esclusivamente i gay. Quasi che l’omosessualità per sua natura porti a simili devianze e che l’omofilia faccia davvero rima con zoofilia".

Per arrivare a scrivere simili aberrazioni, il fondamentalista ha pubblicato questa porcheria:



Intenzionato a usare le malattie come strumento per incitare odio e paure, il signor Scandroglio dice che lui ha deciso che "sono i rapporti omosessuali il principale veicolo di infezione del virus". Fa anche polemiche contro gli animalisti, ossia un gruppo di persone contro cui il suo giornale incita odio in quanto il loro direttore nega i cambiamenti climatici ed ha ripetutamente attaccato Papa Francesco per i suoi inviti al rispetto dei diritti degli animali.

Nel suo "articolo", il signor Scandroglio afferma:

Si chiama vaiolo delle scimmie perché pare che il salto animale-uomo sia partito appunto dalle scimmie. Ma alcuni generosi esemplari del nostro genere umano hanno pensato bene di restituire il favore infettando un cane. E quindi per logica i canidi potranno d’ora in poi chiamarlo “vaiolo degli umani”.
Il 10 agosto scorso è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet un articolo dal titolo interessante Prove di trasmissione da uomo a cane del virus del vaiolo delle scimmie. C’è un primo caso documentato in quel di Parigi che gli estensori dell’articolo così illustrano: una coppia maschile gay vive sotto lo stesso tetto, ma è anche fortemente promiscua. Un giorno si recano entrambi in ospedale. [...] Entrambi sono risultati positivi al test del vaiolo delle scimmie. Dodici giorni dopo l’esordio di questi sintomi, il loro cane levriero «presentava lesioni mucocutanee, comprese pustole addominali e una sottile ulcerazione anale». Anche lui risulterà positivo al virus per lo stesso identico ceppo di uno dei due padroni. C’è da aggiungere, come se non bastassero queste prove, che «gli uomini hanno riferito di aver dormito insieme al loro cane».

Iniziando a dire che lui ha deciso che il vaiolo delle scimmie riguarderebbe solo i gay, Scandroglio inizia a fantasticare sull'ipotesi che i due potrebbero aver fatto sesso con il loro cane:

I ricercatori, chissà perché, si fermano qui, cioè sulla individuazione della catena di trasmissione, ma non spiccano verbo in merito al modo di trasmissione. Ci viene però in aiuto un altro articolo scientifico pubblicato il 21 luglio scorso sempre su un’assai autorevole rivista scientifica, il New England Journal of Medicine. L’articolo s’intitola: Infezione da virus Monkeypox negli esseri umani in 16 paesi — aprile-giugno 2022. Grazie a questo articolo apprendiamo che il 98% dei casi di vaiolo delle scimmie riguarda maschi omosessuali o bisessuali e che nel 95% dei casi la trasmissione è avvenuta tramite rapporti sessuali, quindi tramite rapporti anali.
Ora proviamo a mettere insieme i dati del primo articolo con il secondo articolo. Secondo voi il povero Fido come si è infettato? Molto probabilmente tramite un rapporto sessuale uomo-animale. Lo provano sia il dato scientifico in merito alle modalità di trasmissione del virus – ossia rapporti anali – sia le lesioni anali del cane. Inoltre, appare sospetto il comportamento dei due gay all’insorgenza dei loro sintomi.

E qui emerge che non è stato il Lancet a creare quella ipotesi come lui giura, ma a ideare quella perversa ipotesi è stato il suo giornaletto di filo-putiniani che da anni istiga all'odio verso i gay. E lui inizia così a dire che i ricercatori non direbbero quello che i nazisti vogliono sentirsi dire e quindi se lo inventa lui:

Come dicevamo, gli estensori dell’articolo su Lancet appaiono curiosamente silenti sulle modalità di trasmissione, forse perché è vietato affermare che sono i rapporti omosessuali il principale veicolo di infezione di questo virus. I gay, si sa, sono una casta intoccabile. Non solo, ma l’ipotesi del rapporto transpecie avrebbe sollevato l’infelice sospetto che certe aberrazioni riguardino esclusivamente i gay. Quasi che l’omosessualità per sua natura porti a simili devianze e che l’omofilia faccia davvero rima con zoofilia. Sarebbe risultato eccessivo, tanto eccessivo che l’articolo non avrebbe mai visto la luce. Meglio allora glissare…

E qui inizia ad inveire contro gli animalisti:

A margine. Gli animalisti, che in genere sposano le istanze omosessualiste, sono felici o no a leggere questa notizia? A parte la salute del levriero che di certo si rimetterà, sono contenti che l’uomo sia così amico degli animali tanto da portarselo a letto oppure sono sdegnati che gli uomini entrino nello spazio vitale del quadrupede tanto da sottoporlo, presumibilmente contro la sua “volontà” perché non gay, ad un rapporto? È segno che il mondo interspecie così tanto invocato da alcuni animalisti si sta felicemente realizzando oppure è sintomo che l’uomo ama prevaricare la natura tanto da sodomizzarla? Simbolo perfetto degli abusi dell’uomo sull’ambiente?

Ma manco i nazisti arrivavano a partorire simili morbosità. Possibile che quel sito di istigazione all'odio non venga oscurato dalla polizia postale e il suo direttore non vanga rinchiuso in un carcere criminale? E magari pure il Lancet potrebbe denunciarli per avergli attribuito teorie inventata dal signor Scandroglio all'interno della sua deviata crociata di istigazione all'odio.
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