Dopo aver accusato i gay del Cassero di «minacce», Carlotta Toschi lancia le medesime accuse anche contro i lettori di Gayburg


Carlotta Toschi parrebbe amare il vittimismo, spesso sostenendo che ogni critica alle sue idee sarebbe «il prezzo che si paga per essere cattolici». Peccato sia una sua opinabile idea il fatto che essere omofobi, no-vax e filo-putiniani significherebbe essere «cattolici», dato che sono quelli i temi su cui lei viene contestata.
Fatto sta che è dopo essere corsa da Hoara Borselli a urlare che lei si sentiva discriminata dalle associazioni gay che non gradiscono una volontaria che si è candidata per un partito fondato sull'omofobia, ora si è pure inventata una presunta minaccia di morte da parte dei nostri lettori. Tentando di diffamarci, peraltro dopo aver cercato di farci censurare inviando lettere minacciose al nostro provider, l'avvocatessa candidata per Adinolfi ha scritto:



Buffo, a fronte di un post in cui ricordavamo alla signora Toschi che i seguaci di Mario Adinolfi ci avevano ripetutamente minacciato di morte, dichiarato di volerci uccidere con «un bel calibro 12 a pompa» e di voler di «organizzare una spedizione punitiva per 'sti bastardi! Altro che Charlie Hebdo», lei dice di vedere una presunta minaccia di morte in un commento in cui lei ha deciso di vedere un riferimento alla figlia del loro amatissimo Aleksandr Dugin, ossia il teorico del "fascismo perfetto" che ha dato vita all'invasione dell'Ucraina e che ha incassato la più totale solidarietà del suo partito.
Non sappiamo se quello fosse davvero il riferimento del commento (anche perché non l'avevamo interpreta così durante la moderazione), ma lei parrebbe darlo per certo. Ed ovviamente si lancia subito nel tirare in ballo a sproposito il ddl Zan, sostenendo che la norma avrebbe garantito impunità a quei suoi assistiti incitino a discriminare i bambini in quanto loro amano sostenere che sarebbe Dio a volerlo, ma avrebbe portato all'arresto di chi ha ha fatto una battuta che lei ha interpretato in quel modo. Peccato che questo non spiegherebbe perché lei si è opposta a quella legge, vostro che ora giura che il ddl Zan l'avrebbe tutelata.
E se davvero pensasse che quella frase fosse da intendersi come una "minaccia", allora perché non sporge una querela visto che la legge punirebbe tale atto? Evidentemente non lo fa perché è un'avvocatessa e sa che le sue insinuazioni andrebbero provate, dato che in tribunale non basta l'invettiva.

E quel commento è solo un commento, come quelli che tanti suoi potenziali elettori ci lasciano quotidianamente sul blog scrivendo insulti e minacce come queste:



E se vuole, può trovare anche suoi aspiranti lettori che si divertono a sfottere le persone morte mentre dicono che loro si sentono molto "cristiani" e inclini a citare il nome di Dio:



Tra i commenti al post dell'avvocatessa Toschi, i seguaci di Adinolfi iniziano a sbraitare insulti di ogni tipo. Tra loro, troviamo anche il candidato adinolfiniano Mirko De Carli che promette «resistenza» a non si sa bene cosa, dato che sino a ieri era lui a giurare su Dio che l'istigazione all'odio e persino i reati dettati dall'odio dovessero essere ritenuti «libertà di opinione».
E ben presto passano ad usare il plurale, sostenendo che è nel nome dell'avvocatessa Toschi che loro incolpano interi gruppi sociali per l'opinione di un singolo. Forse la loro avvocatessa avrebbe dovuto spiegargli che la legge italiana prevede che la responsabilità penale sia sempre del singolo. E così, nel loro squadrismo, tutti i gay diventano meritevoli di essere definiti «incivili», «disumani» e «malvagi». Si inventano anche che i gay sarebbero «mafiosi» come ama sostenere il loro capo, con il pastore Luigi Carollo che si accoda a sua moglie per sostenere che, sulla base di un singolo commento scritto da una singola persona, a tutti i gay d'Italia andrebbero negati i loro diritti costituzionali.
Naturalmente dice anche che i i gay non avrebbero alcuna «dignità», non come lui che se ne va in radio a giurare che la pedofilia sarebbe «un orientamento sessuale» che lui sostiene fosse da includere nel ddl Zan:



Al solito, arriva anche chi chiede che le strumentalizzazioni della signora toschi siano messe a frutto per istigare odio contro interi gruppi sociali. E non è la prima volta, dato che già ad inizio agosto la signora Toschi cercò visibilità dicendo ad Hoara Borselli che lei si sentiva minacciata dai gay del Cassero dato che lei assicurava che chi non è eterosessuale sarebbe «di una violenza che non puoi immaginare»:



E già nel 2021 fece circolare il suo nome dicendo che lei si sentiva perseguitata da un suo ex cliente. O meglio, da un altro suo ex-cliente, dato che la Toschi sostiene di essere perseguitata anche dai suoi ex-clienti de Il Cassero:



O la signora Toschi è la donna più minacciata del pianeta, o forse bisognerebbe capire se non stia usando un po' a sproposito quel termine, un po' come nelle favole di Esopo.
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