Lorenzo Fontana è stato nominato presidente della Camera. Diceva che le coppie gay sono una “schifezza”


«Per la Lega Nord la famiglia è una sola: uomo donna e figli. Le altre schifezze non le vogliamo sentire nemmeno nominare». A dichiararlo fu il leghista Lorenzo Fontana, da oggi nuovo presidente della Camera.
Oltre ad aver elogiato chi organizza processioni di preghiera contro i gay, è parlando di omogenitorialità che il leghista disse che «la famiglia naturale è sotto attacco. Vogliono dominarci e cancellare il nostro popolo». Ed ancora: «Da un lato l'indebolimento della famiglia e la lotta per i matrimoni gay e la teoria del gender nelle scuole, dall'altro l'immigrazione di massa che subiamo e la contestuale emigrazione dei nostri giovani all'estero. Sono tutte questioni legate e interdipendenti, perché questi fattori mirano a cancellare la nostra comunità e le nostre tradizioni. Il rischio è la cancellazione del nostro popolo». «Io contro i gay? Ma va, ho tanti amici omosessuali. Del resto ho vissuto a Bruxelles tanti anni dove sono anche nelle istituzioni». «Le famiglie arcobaleno? Non esistono».
Riguardo alla politica estera, sostiene che Orban «non ha paura di essere politicamente scorretto per difendere i suoi connazionali» e che Putin «rappresenta uno dei primi politici che ha portato avanti la battaglia identitaria per difendere il proprio popolo».


Curiosa è la sua teoria per cui lui e Orban vogliono un'Europa in cui «il matrimonio sia tra una mamma e un papà», forse sostenendo la necessità di vietare il matrimonio anche agli eterosessuali che non abbiano dato prova di risultare attivi nella produzione di infanti.

«La destra vuole eleggere un Presidente della Camera amico di Putin, contro i diritti delle donne, omofobo. Lo scivolamento verso Orban inizia affidando il Parlamento a due figure divisive e reazionarie. L’ossessione della destra contro i diritti emerge già nei primi due giorni». È quanto chiara l'onorevole Zan, che questa mattina ha protestato contro la candidatura leghista di Lorenzo Fontana esponendo uno striscione in Aula.



Durante il suo discorso di insediamento, Fontana ha voluto salutare il Papa quasi a voler anticipare che la strumentalizzazione della religione sarà alla base della sua attività parlamentare di uno stato che lui non vuole possa essere laico:


Fontana ha poi ringraziato Umberto Bossi, ossia il leghsita che diceva di pulirsi il deretano con il tricolore perché lui provava schifo per l'Italia e con Salvini avrebbe fondato la Padania. Fortunatamente questa volta non ha voluto salutare i neofascisti di Alba Dorata come già fece in passato, mostrandosi complice di quella che la Corte di Atene ha definito un'organizzazione criminale.
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