Adinolfi inveisce contro il popolo ucraino per difendere la maglietta fascista di Montesano


Sembra proprio che Mario Adinofli voglia rincorrere rincorrere un elettorato neofascista. E così, è da ieri che il fondamentalista tenta di difendere Enrico Montesano e il suo essersi presentato in trasmissione con una maglietta della Decima Mas, la flotta collaborazionista dei nazisti che durante il fasciamo massacrò migliaia di partigiani.
Dopo aver cercato di inventarsi un patetico complotto asserendo che la decisione presa per quella inaccettabile maglietta sarebbe stata presa per via delle posizioni negazioniste e antiscientifiche assunte dall'attore durante l'intera pandemia, oggi dice che il suo odio verso gli Ucraini dovrebbe legittimare simboli del fascismo esibiti in prima serata sulla tv pubblica. Ovviamente i vaccini e Zelensky non c'entrano niente con il tema, ma si sa che Adinofli tenta di fare polemica su tutto senza preoccuparsi di dire cose che possano avere un qualsivoglia senso. E così oggi scrive:



Se Adinolfi non ci spiega cosa dovrebbe essere un "color Zelensky" e su quali basii lui accusi gli ucraini di essere "assassini" dell'ideologo del "fascismo perfetto" che ha progettato la loro invasione e ha addestrato i separazionisti alla guerra, pare aver quantomeno capito che il problema era la maglietta e non l'attivismo no-vax dell'attore. Peccato, però, voglia proseguire sul sostenere esisterebbe un complotto dietro a Ballando con le Stelle che impedirebbe di inneggiare qa quel fascisti che ad Ivrea torturarono così il partigiano Ferruccio Nazionale:



Ma ad Adinolfi pare non freghi nulla di Ferruccio Nazionale, preferendo proporsi come quello che sta con Dugin, qui ritratto mentre insegna ai separatisti come usare le armi per uccidere gli ucraini:



Oltre alle opinabili opinioni di Adinolfi, ci sono anche le solite bufale. Ad esempio lui sostiene che “Slava Ukraini” sarebbe fascista. peccato sia uno slogan che risale al periodo 1918-1920 che veniva utilizzato dall’Armata Ucraina che lottava per l’indipendenza del Paese.
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