Il ministro degli interni turco sostiene che i diritti lgbt siano «propaganda terroristica»


Il ministro degli interni turco, Süleyman Soylu, ha descritto i diritti delle persone lgbt come «propaganda terroristica».
Tristemente noto per aver pubblicamente denigrato la comunità in svariate occasioni, nel marzo del 2021 arrivò a chiedere l'abbandono della storica Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne perché, a suo dire, il documento «normalizza l'omosessualità».
Durante una riunione del suo partito, Duvar a sostenuto che «c'è il terrorismo culturale. La propaganda di un'organizzazione terroristica, che cerca di far dimenticare i propri valori, la propria religione, l'unità, l'amore dei genitori e la fedeltà alla famiglia. Cosa accadrà? Porteranno lgbt in Turchia. Gli uomini sposeranno gli uomini, le donne sposeranno le donne».
Negli ultimi anni, la Turchia è diventata un luogo sempre più ostile per le persone lgbt e lo scorso settembre migliaia di persone sono scese in piazza chiedendo una legge contro la "propaganda lgbt+" ispirata alle leggi di Russia e Ungheria. Il presidente Erdoğan ha invece affermato di voler introdurre emendamenti costituzionali per «garantire che la famiglia sia costituita dall'unione di uomo e donna».
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