Provita Onlus paragona la norma anti-raduni della Meloni al ddl Zan


L'organizzazione forzanovista Provita Onlus plaude a quella loro Giorgia Meloni che, con la scusa di voler vietare un rave party ormai concluso, ha proposto una norma liberticida che prevede il divieto a qualunque manifestazione venga da lei accusata di rappresentare un pericolo per l'ordine pubblico. E se non stupisce il loro provare eccitazione davanti a tutto ciò che puzza di fascismo, patetico è il loro sostenere che un divieto alla libertà di manifestazione andrebbe paragonato ad un ddl Zan che avrebbe introdotto aggravanti per i reati penali dettati dall'odio.



In quel loro campare di menzogne, si inventano che il ddl Zan «voleva mandare in galera i cittadini che difendono il diritto dei bambini a una mamma e un papà». Una stupidaggine colossale, dato che Jacopo Coghe avrebbe potuto tranquillamente continuare a odiare i gay sino a quando si fosse astenuto dall'aggredirli per strada. E se è irrilevante il suo teorizzare che siano preferibili dei genitori pedofili a due genitori gay, di certo i bambini hanno diritti ben più importanti di quello di avere genitori che soddisfino i suoi pruriti sessuali. Inoltre nessuno sarebbe finito in carcere per una idea, ma solo organizzazioni che cercano di istigare odio verso un gruppo di cittadini.

Pretendono poi che quella norma sia ritenuta contro i rave, anche se il testo non dice quello. Infatti la fumosa norma 434-bis prevede i seguenti divieti:

Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica. (…) Consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica. Chiunque organizza o promuove l’invasione di cui al primo comma è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000. Per il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita.

Inutile a dirsi, il ddl Zan parlava solo dei crimini d'odio e non nominava nemmeno i bambini o la genitorialità.
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