Roma. Studente trans umiliato dal professore che non voleva riconosce la sua carriera alias


Da quando la destra è al potere, pare proprio che gli omofobi si sentano legittimati nelle loro discriminazioni. E così un professore del liceo Cavour di Roma di Roma avrebbe pubblicamente umiliato uno studente a cui la scuola aveva riconosciuto il diritto alla carriera alias.
Quando lo studente ha consegnato un compito in classe, è davanti alla classe che il professore avrebbe sbarrato il nome con cui lo studente si era firmato, continuando a ripetere il suo nome anagrafico al fine di umiliarlo davanti ai compagni.
Il professore ha poi scimmiottato Adinolfi nell'urlare al ragazzo: «Io di fronte ho una donna, non un uomo».

Questo è avvenuto proprio mentre Jacopo Coghe diffondeva comunicati stampa in cui la sua Provita Onlus chiedeva al governo Meloni di abolire la carriera alias in modo che tutti gli studenti trans d'd'Italia possano essere maltrattati e umiliati come la vittima di Roma. Ed è probabile protesterà ora che che il ministro Giuseppe Valditara ha diramato una nota in cui dichiara: “Il Ministero sostiene tutte le opportune verifiche che riterranno di mettere in campo il dirigente scolastico e l’Ufficio Scolastico Regionale, per appurare se si sia in presenza di un caso di discriminazione. La scuola è il luogo per eccellenza deputato allo sviluppo e alla realizzazione della persona umana, e non può ovviamente ammettere al proprio interno alcuna forma di discriminazione”.
Eppure è proprio dalle pagine di Provita Onlus che l'onorevole Rossano Sasso (ovviamente della Lega) ha garantito che loro si batteranno per impedire ogni rispetto alle persone non binarie. Eccitando i proseliti dell'organizzazione forzanovista, il leghista ha dichiarato: “Basta vigilare e far applicare la legge. Soltanto un giudice amministrativo e un medico possono prendere determinate decisioni per un minorenne, non un insegnante, né tantomeno il militante di un’associazione. Da deputato, da ex sottosegretario, da insegnante e anche da padre, affermo che si debba rispettare la legge. Bene farà il Ministero dell’Istruzione e del Merito a impedire, se necessario, che – fermo restando il rispetto e la tutela di chi sta vivendo un percorso di transizione – nelle scuole possa affermarsi un’ideologia a fini meramente politici: iniziative del genere non troveranno mai il mio consenso“.
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