Pillon accusa la Disney di «propaganda lgbt». Lo saprà che non vive in Russia?


Irritante come suo solito, l'ex senatore leghista Simone Pillon si dice eccitato come una scolaretta per i bassi incassi registrati da "Strange World". Ma se non stupisce che l'affossatore del ddl Zan si ecciti a dismisura davanti a tutto ciò che puzza di omofobia, più preoccupante è come si sia appropriato dei termini contati dalla propaganda russa.
Dalla sua pagina di istigazione alla discriminazione, l'avvocato leghista sbraita che lui vedrebbe «propaganda lgbt» in un film che osa includere la prima coppia gay dell'animazione Disney, arrivando persino a sostenete che lui vedrebbe «scemenze gender» in tematiche che nulla hanno a che fare con il genere. Evidentemente voleva sottolineare che la bufala "gender" è solo una truffa ideologica che viene usata per cercare di ingannare i poveri di spirito attraverso la loro propensione ad offrire falsa testimonianza, spesso in sfregio a quel nome di Dio che loro amano nominare invano:



Immancabile è il suo sostenere che i genitori vogliano che i loro figli siano indottrinati all'omofobia come dice lui, in quella modalità propagandistica in cui alcuni imbonitori sono soliti auto-proclamarsi maggioranza perché gli sprovveduto saranno spinti a emularli nella convinzione di essere parte di un gregge. E sinceramente fa rabbrividire il fatto che Pillon voglia sostenere che la natura e la sessualità sarebbero «ideologie» solo perché lui non le accetta.
Lasciano perdere i soliti inviti dell'ex senatore leghista al boicottaggio di chiunque osi promuovere tolleranza, c'è da domandarsi se Pillon non cerchi di essere così irritante nella speranza di fare altri soldi, dato che l'ex senatore è ormai concentrato nel minacciare denunce contro chiunque non gli dia 20mila come risarcimento per aver risposto in modo a lui sgradito alle sue provocazioni.
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