Continua la colonizzazione ideologica delle scuole da parte di Provita Onlus. Censurato un altro evento


Ancora una volta la polizia del pensiero di Provita Onlus è riuscita a censurare attività scolastiche a loro sgradite.
L'organizzazione forzanovista e la loro consociata denominata "Non si tocca la famiglia" hanno creato una polemica ideologica contro un'attività extracurriculare, espressamente autorizzata dai genitori degli alunni, che avrebbe previsto la proiezione del pluripremiato film "Tom Boy".

Delirando su una imprecisata "bambina gender" in quella loro passione per usare quel termine come spauracchio con cui spaventare i lettori più ignoranti, se n'erano usciti con questo articolo:



In quella loro creazione di liste di proscrizione contro cui aizzare i loro seguaci, tale Gloria Callarelli scriveva:

Il prossimo 12 gennaio, alle ore 14.30, verrà proiettato nella Scuola Media “L. Viani” di Viareggio la controversa pellicola dal titolo “Tomboy”, che tradotto significa “maschiaccio”.

Ovviamente il loro problema era la presenza di una protagonista non binaria. Ed è citando il nome di Dio invano che l'organizzazione asseriva:

Come da legge, fortunatamente diciamo noi, la proiezione del film avverrà in orario extracurriculare e, grazie a Dio, almeno in questa circostanza è stato richiesto il consenso informato dei genitori. Genitori i quali, però, capito il tema, hanno deciso di manifestare le loro perplessità e denunciare la presenza sempre più invasiva e “opprimente” di certe tematiche all’interno degli istituti scolastici [...] La domanda che sorge spontanea è: c’è davvero la necessità di portare temi come la sessualità all’interno delle scuole medie e addirittura all’interno delle primarie? E oltre, perché di questo si parla: c’è davvero la necessità di portare queste tematiche nella loro lettura più estrema, controversa, contronatura, arrivando a toccare temi quali l’omosessualità e l’ideologia gender?

E se pare strano che a lamentarsi siano stai dei genitori che hanno firmato un consenso alla visione del film, fa rabbrividire che Provita Onlus definisca l'omosessualità "contronatura" mentre delira di fantomatiche "ideologie gender".

Sostenendo che dovremmo fare come Putin e vietare di poter parlare di omosessualità ai minori, si inventano pure che sarebbe una "violenza" il fatto che agli adolescenti lgbt sia offerta una rappresentazione di sé al posto di farli sentire soli e "sbagliati" come avveniva in passato:

Non è forse una violenza imporre queste teorie e farle percepire a bambini così giovani? Non è piuttosto volontà o capriccio degli adulti far si che queste tematiche vengano affrontate in ambito scolastico e affrontate così presto? Nella fattispecie il film è consigliato da Netflix a un pubblico di età non inferiore ai 13 anni. Anche se sembra comunque una soglia ancora bassa per accedere al contenuto, probabilmente ci sarà un motivo. Per bambini appena usciti dalla scuola primaria, comunque, è decisamente troppo.

La truffa di Provita Onlus si basa sul presupporre che tutti sarebbero eterosessuali e che il genitore omofobo otterrà figli che corrono dietro alle ragazzine come Salvini se la scuola impedirà ogni tutela dei minori.
Eppure la scuola he deciso di sospendere la programmazione del film, forse spaventata dalle minacce di un'organizzazione di estrema destra che già in passato ha cercato di rovinare la vita agli insegnanti usando le loro risorse economiche per intentare improbabili cause che, seppur prettamente ideologiche, costavano comunque tempo e denaro alle loro vittime.
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