È morto il cardinale omofobo George Pell


È morto il cardinale omofobo George Pell. Accusato di abusi su due chierichetti di 13 anni all'interno di una sacrestia, fu condannato 2018 dalla corte distrettuale dello Stato del Victoria. Il suo appello venne respinto e la condanna fu confermata.
All'improvviso, nell'aprile del 2020, però, la Corte Suprema australiana decise all'unanimità il proscioglimento e il rilascio immediato perché ritenevano che le prove fossero gravi ma non «schiaccianti» e che dunque potesse esistere una remota possibilità che non fosse uno stupratore.

Fortemente omofobo, è nel 1990 che si presentò davanti alle telecamere di ABC News per sostenere che «l’omosessualità non esiste. Questa attività è sbagliata e crediamo che per il bene della società debba essere scoraggiata». E riguardo al tragico suicidio di uno studente gay all'interno di una scuola cattolica, il prelato commentò: «Questo è solo un altro motivo per scoraggiare certi atteggiamenti, impedire alle persone di andare verso quella direzione». Poi, nel 2002, si rifiutò di dare la comunione ad una ventina di parrocchiani gay asserendo che «Dio ha fatto Adamo ed Eva, non Adamo e Steve. Importanti conseguenze derivano da questo fatto».
Pell era anche solito vivere nel lusso. Nel libro "Avarizia" di Fittipaldi viene evidenziato come, da luglio 2014 a gennaio 2015, i suoi esborsi abbiano toccato i 501 mila euro. Nell’elenco delle sue spese troviamo un sottolavello da 4.600 euro, 7.292 euro di tappezzeria, 47mila euro per mobili e armadi e 33mila euro per lavoretti vari.

Lo piange il senatore omofobo Simone Pillon, il quale lo invitò in Senato a nome del governo italiano dopo il proscioglimento. Ed è strano che l'avvocato umbro confonda il proscioglimento con l'assoluzione, inventandosi che il prelato sia stato "assolto" e non prosciolto.
Evidentemente eccitato dalla sua omofobia, è senza alcuna prova particolare che il leghista dice che lui ha deciso che le cinque vittime del prelato mentirebbero e chi indossa un abito talare vada ritenuto innocente a priori, soprattutto se vicino all'estrema destra nazionalista come il suo eroe australiano:



A spese dei contribuenti, Pillon si fece anche promotore del libro in cui Pell dichiarava di essere innocente:



Ad inventarsi che Pell fosse stato assolto e non prosciolto su anche Mario Adinolfi, il quale dichiara di vedere "persecuzione" nelle vittime di abusi sessuali che chiedono giustizia:



L'intera difesa degli avvocati di Pell si basava sul fatto che le accuse nei suoi confronti si basavano a loro volta sulla testimonianza di una sola vittima, l’unica sopravvissuta, che venne data a porte chiuse. Il suo proscioglimento fu deciso perché i giudici ritennero che esistesse la "possibilità che una persona innocente sia stata riconosciuta colpevole perché le prove fornite non soddisfacevano sufficienti prerequisiti" di attendibilità.
I suoi accusatori hanno però tenuto in vita la causa contro la chiesa ed è nell'agosto 2022, l'Alta corte della regione australiana del Victoria ha respinto una richiesta della Chiesa cattolica di "interrompere il procedimento".
L'accusatore, che negli atti è nominato con la sigla RWQ, sostiene di soffrire di problemi psichici dopo essere venuto a conoscenza dei presunti abusi di cui il figlio sarebbe stato vittima negli anni Novanta. La vittima, il figlio di RWQ, è morto nel 2014 a causa di "un'overdose accidentale" di farmaci. Ed è solo uno dei cinque casi per cui Pell venne formalmente accusato nel 2017 di aggressioni sessuali commesse a St. Patrick, quando era ancora arcivescovo di Melbourne negli anni '90.
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