Fratelli d'Italia vede "ingiustizia sociale" nella sospensione delle accise promessa ai loro comizi


Fratelli d'Italia cerca di giustificare in ogni modo l'aumento delle accise deciso dalla meloni dopo che in campagna elettorale ne aveva promesso l'abolizione. E tra le tesi più curiose, ecco arrivare quella vicepresidente della commissione Ambiente, energia, lavori pubblici e transizione ecologica di Palazzo Madama:



La la senatrice Marta Farolfi ha dichiarato: «Sul tema del costo dei carburanti è necessario essere chiari: se il governo avesse mantenuto la sospensione delle accise, avrebbe compiuto un’ingiustizia sociale. Occorre infatti ribadire che la spesa complessiva della legge di bilancio ammonta a 40 miliardi, e che la quota necessaria per mantenere la sospensione delle accise sarebbe costata 10 miliardi. Quella cifra, vale a dire un quarto della manovra, è invece andata a favorire le fasce che più hanno bisogno come imprese, lavoratori e famiglie. Il governo Meloni si impegna a togliere le accise, ma questo non era il momento per farlo».

Peccato che Draghi ci fosse riuscito. Ed è curioso che dicano momento "sbagliato" per diminuire la pressione fiscale sui carburanti è quello in cui la guerra del loro Putin ha portato i prezzi alle stelle. Inoltre è curioso il loro sostenere che imprese, lavoratori e famiglie non userebbero la benzina e che sarebbe per loro che gli fanno pagare i soldi che poi spacciano per un loro contributo.
Inoltre la meloni non ha faticato a trovare 1 miliardo da regalare alle squadre di calcio, permettendogli di poter spalmare in sessanta comode rate distribuite sui prossimi cinque anni i milioni di tasse non pagati con la “scusa” del Covid. E per loro la mora sarà di appena il 3%, senza nessuna sanzione penale o sportiva.

Resta il fatto che l'abolizione delle accise era stata promessa in campagna elettorale:



E se Giorgia Meloni giura che lei non avrebbe mai promesso il taglio delle accise e che il suo programma dovrebbe interpretato su un possibile taglio delle accise solo a fronte di un aumento delle entrate, a smentirla è quanto lei diceva dai palchi dei suoi comizi:


E la promessa non era manco nuova, dato che già alle precedenti elezioni l'attuale vicepremier giurava che lui le avrebbe potute cancellare da subito:


Naturalmente Salvini non tagliò mai le accise, anche se lo aveva promesso solennemente, asserendo che quei tagli fossero "fattibili" e che lui lo avrebbe fatto al primo consiglio dei ministri. Un po' come la promessa inevasa di Giorgia Meloni di regalare mille euro a chi l'avesse votata:



Ovviamente la meloni non parla più di quei mille euro che aveva promesso.
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