Pillon torna ad irridere il genere, sostenendo che "loro" siano discriminati dalle persone trans


L'ex senatore leghista Simone Pillon continua a mistificare i fatti ed ad offrire la sua falsa testimonianza allo scopo di promuovere le discriminazioni. Dopo i fatti che hanno portato alla sua condanna definitiva in tribunale, ora se ne esce scrivendo:



Se è con la bava alla bocca che il leghista parla di "genderismo" in quel suo costante ricorso ai termini della propaganda neofascista, pare ispirato alla comunicazione nazifascista il suo tentativo di creare un "noi" e un "loro" da mettere in contrapposizione.
Inoltre il fatto che lui ami sostenere che una donna transessuale dovrebbe essere ritenuta un maschio che cambia sesso per capriccio, ciò non significa che la sua mistificazione vada considerato un assunto su cui sostenere che chiunque debba potersi svegliare al mattino e dichiararsi del genere che preferisce.

La notizia strumentalizzata da Pillon riguarda René Salinas Ramos, un uomo di 47 anni che ha dichiarato ai media locali di aver cambiato genere senza identificarsi nella nuova identità solo perché ritiene che il sistema legale ecuadoriano conceda diritti preferenziali alle madri rispetto ai padri quando si tratta della custodia dei bambini.
Ed ovviamente la notizia ha preoccupato gli attivisti LGBTQ, dato che l'abuso di una legge ottenuta con enormi sacrifici nel 2015 rischia di rimetterla in discussione. Secondo l'attivista Diane Rodríguez, è evidente che «non ha senso di aver cambiato genere nel documento di identità senza essere una persona trans, solo con l'obiettivo di approfittare per ottenere la custodia». E lo dimostra Pillon, corso ad usare la notizia per chiedere che quel singolo caso sia usato per negare diritti a chi ne dovrebbe avere diritto.
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