Adinolfi torna a strumentalizzare i bambini per avvelenare il clima sociale


La violenza ideologica di Mario Adinolfi appare sempre più preoccupante. Se è mistificando i fatti che ieri era riuscito ad ottenere minacce di morte contro un professore che aveva osato fare ironia sulla retorica delle lobby omofobe, anche oggi cerca di iniettare nuovo veleno nel tessuto sociale in quel suo ossessivo tentativo di fatturare sull'odio.
E così, è ripescando il suo intervento di ieri a sostegno del razzismo, si inventa che qualcuno avrebbe "offeso i bambini". Ovviamente non è così, ma si sa che l'abuso propagandistico dei bambini è una comune prassi di quelle lobby omofobe che danno per scontato che i loro seguaci siano così sprovveduti da poter davvero credere che sia per i bambini che Adinolfi vuole imporre la sua ideologia.



E così, un sacrosanto commento di una scrittrice nigeriana su come alcuni stereotipi possano ferire diventa un pretesto per urlare che una scrittrice nera offenderebbe i poveri bambini bianchi perché osserva la presenza di alcuni stereotipi. In fondo mica si sta parlando del loro sensibile Mario Giordano che piange quando fanno commenti sulla sua voce dopo che lui ha fatto soldi paragonando gli africani a scimmie mentre invitava a gettargli addosso delle banane. E neppure si parla di quella pallavolista che la destra sostiene dovrebbe tacere davanti a chi la offende.
Attingendo alla peggior propaganda nazifascista, Adinolfi propone così quel quel "noi contro loro" che portò ai campi di sterminio, chiarendo che a lui non sta bene che "loro" possano parlare e, soprattutto, dissentire dal suo dire la femmina vada sottomessa, che i neri devono stare zitti quando un bianco li discrimina, che Putin farebbe bene a uccidere gli ucraini, che i gay non meritano alcun rispetto, che le donne trans andrebbero "riempite di botte" dagli omofobi, che i reati d'odio sarebbero una sua "libertà di espressione" o che si ingiusto sanzionare chi istiga alla discriminazione.
Non manca di accusare gli altri di "avvelenare" il clima. Ma anche i nazifascisti accusavano gli ebrei dei loro crimini, quindi non stupisce che Adinolfi avveleni il cima sociale urlando che sarebbe colpa delle sue vittime se lui fa di tutto per avvelenare il clima sociale pur di fare soldi facili col business della discriminazione.
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