Arrivano nuovi guai giudiziari per De Carli


Mirko De Carli, esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi, sarebbe il destinatario di due decreti penali di condanna. Tutto questo a qualche giorno processo che lo vede imputato per per appropriazione indebita.

Secondo quanto riportato da Il Resto Del Carlino, il 38enne «si è ritrovato in mano due differenti decreti penali di condanna a firma di due diversi gip, Sabrina Bosi e Janos Barlotti. Vicende distinte insomma per le quali tuttavia esiste un unico denominatore comune: la truffa. Perché è il reato contestato dalla procura e fissato dai due giudici nei relativi decreti».
Nel primo, dopo la conversione della pena detentiva in pecuniaria, il calcolo ha restituito 4.550 euro di multa e pena sospesa. Nel secondo, il giudice è giunto a irrogare una condanna pari a 4.517 euro. In questo caso il gip ha però specificato che la sospensione condizionale della pena è subordinata alla restituzione dei 500 euro indicati quale “provento del reato”. Ciò dovrà avvenire entro tre mesi dal passaggio in giudicato del decreto. Se De Carli si opporrà al decreto penale, dovrà andare a processo con l'imputazione di truffa.

I fatti risalirebbero al 2022, quando De Carli avrebbe proposto ad una automobilista, che già conosceva in qualità di intermediatore finanziario, il rinnovo a un prezzo scontato dell’assicurazione sulla sua vettura. La procura ritiene finta la polizza che De Carli avrebbe inviato via mail, facendosi consegnare 500 euro senza che l’auto avesse mai avuto copertura assicurativa.
La seconda contestazione riguarda una polizza che De Carli avrebbe proposto al titolare di una attività commerciale di Ravenna che già conosceva. L’imputato avrebbe consegnato un preventivo da 652 euro di una compagnia di Milano con la quale non aveva alcun rapporto di collaborazione.

Dopo vari rinvii, De Carli dovrà andare in tribunale per la vicenda che lo vede imputato per appropriazione indebita di un’auto, una Fiat 500 presa a noleggio tempo addietro. De Carli non avrebbe mai pagato i 5.000 euro tra canoni non versati e costi di riparazione per piccole ammaccature.
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