Nicola Porro sbraita che Begnini avrebbe dovuto incitare i no-vax all'anarchia


Nicola Porro ama sostenere che gli altri dovrebbero dire quello che dice lui. E dato che lui dice che i negazionisti dovevano essere messi nella condizione di poter andare nei luoghi di lavoro a far ammalare gli altri, si è messo ad urlare che Begnigni avrebbe dovuto abbracciare l'ideologia no-vax di cui lui si fa promotore:



Curioso è come Porro teorizzi che la difesa della salute pubblica, previsto dalla nostra Costituzione, sarebbe da intendersi come una "imposizione" ai gruppi negazionisti istigati dall'ultra-destra neofascista. Ed è schiumando contro le sinistre in quel suo ossessivo tentativo di creare false contrapposizioni, scrive:

Trovo invece ridicole le scomposte reazioni della stampa e dei buonisti “de sinistra”. Stamani, infatti, mi sono svegliato leggendo delle lodi a Benigni che non stanno né in cielo né in terra: “Inno alla libertà Benigni”, “il coraggio di stare con la Costituzione”. Fatemi capire, quale inno alla libertà e quale coraggio?
Quando la Costituzione è stata violata in ogni suo principio, questi fenomeni dove diavolo erano? Gli stessi che oggi si proclamano fan della costituzione, quando Conte ci chiudeva in casa a colpi di DPCM, non mi pareva che si strappassero la pelle dall’indignazione. Zitti e muti anche quando il binomio Draghi-Speranza imponeva prima il green pass e poi il vaccino obbligatorio.

Peccato che il fatto che lui si inventi che la Costituzione sarebbe incostituzionale non significa possa dire che sbaglierebbero i giudici a ritenere legittimi i provvedimenti resi necessari dalla pandemia. Ed è dicendo che sarebbe vero ciò che lui ha deciso debba essere ritenuto tale perché farebbe comodo alla sua propaganda che prosegue:

È curioso che questi si ricordino della libertà solamente quando ne godiamo e non quando invece ci manca. È un po’ come fare gli antifascisti solamente a fascismo finito.
La loro retorica sulla libertà mi fa veramente impazzire. Scommetto che se fossimo di fronte ad un totalitarismo (fascismo o comunismo che sia), nessuno avrebbe realmente il coraggio di difendere la Costituzione.

Sicuramente non la difenderebbe lui, dato che trova facile usare la libertà che la Costituzione gli garantisce per attaccare quelle libertà. Infatti è facile fare il fascista in democrazia, ma è più difficile essere democratici in dittatura.
Chissà se Porro crede davvero in quello che scrive o se lo scrive solo per compiacere gli anarchici. ma non pare serva così tanta cultura o intelligenza per capire che c'è una bella differenza tra libertà e anarchia,a nche se lui parla di anarchia chiamandola libertà.
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