Eugenia Roccella torna ad attaccare la comunità transessuale


Eugenia Roccella, in qualità di ministra per le pari opportunità e la famiglia del Governo Meloni, è tornata ad attaccare la comunità transessuale.
Dalle pagine di Libero, la sostenitrice di Gandolfini si è lanciata nel sostenere che avrebbe ragione la meloni a dire che la mancata discriminazione delle donne trans penalizzerebbe le donne:

Il governo lavora per migliorare la vita quotidiana delle donne, perché riconosce la loro identità, e quindi le loro esigenze. Elly Schlein invece è fautrice della fluidità di genere, che ovviamente non c’entra nulla con l’orientamento sessuale. Se la differenza tra donna e uomo, che è a fondamento della comunità umana, annega nel mare del genere indifferenziato, come si può essere dalla parte delle donne? Il tentativo di fare della neo-segretaria del Pd la paladina della donne, in contrapposizione a Giorgia Meloni, proprio non attacca.

Chiedendo che alle donne sia vietato di poter decidere del proprio corpo, la Roccella ha accusato la Schlein di aver «bocciato un emendamento per combattere l’utero in affitto, pratica alla quale evidentemente è favorevole. Non tener conto della specificità della maternità significa non cogliere il senso della differenza tra uomo e donna. E significa soprattutto non capire perché, in tante parti del mondo, le donne oggi vengono oppresse e penalizzate: negando la differenza sessuale si finisce per limitare la libertà delle donne».
Insomma, per lei la donna andrebbe ridotta alla sola maternità e vista come un oggetto necessario alla riproduzione del maschio.
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