Campagna elettorale. Le destre continuano a promettere al discriminazione dei figli dei gay


La campagna elettorale di Giorgia Meloni continua a puntare sull'omofobia. Nonostante in Italia la GpA sia vietata da decenni e l'unico tema davvero in discussione è la sua volontà di privare da pari diritti e pari tutele i bambini che nascono in famiglie gay, il ministro Antonio Tajani ha chiuso il comizio della campagna elettorale delle destre ad Udine urlando che l'utero della donna «non deve essere utilizzato per sfornare figli come se fosse un forno dove si sfornano le patate arrosto».
Peccato a noi risulti che sia il loro Adinolfi a dire che la donna debba essere costretta a risultare più produttiva nella produzione di prole o che sia il suo governo a promuovere lezioni di fertilità nelle scuole. Fatto sta che Tajani ha sostenuto che la femmina non debba essere libera di poter decidere del proprio corpo perché lui ha deciso che «le donne non è che possono decidere sull’utero in affitto non si può mercificare il proprio corpo. Al Parlamento Ue rispondo che le regole si scrivono in Italia: non è una questione di competenze europee. Il parlamento non stava legiferando, ha dato un’opinione a maggioranza: se si vogliono cambiare le regole bisogna cambiarle in Italia».
Se è curioso che a parlare di «mercificazione» del corpo femminile sia un governo in cui è presente quel Salvini che proponeva la legalizzazione della prostituzione, Tajani cita a casaccio la GpA davanti ad una risoluzione europea che si limita a ravvisare che la loro volontà di rendere orfani alcuni bambini sia una violazione dei trattati internazionali. E se l'Italia non vuole tenere fede ai trattati internazionali, sarebbe lei a dover uscire da Onu e dall'Europa in modo che Giorgia Meloni possa fare ciò che vuole in violazione dei trattati sui diritti di bambini.
Inoltre, sempre secondo il ministro, in Italia «nessun bambino è mai stato discriminato, nessun bambino non ha i suoi diritti ma certamente non possiamo accettare il principio dell’utero in affitto. Il corpo della donna è sacro e deve essere rispettato anche dalle stesse donne».
Peccato ci voglia coraggio a sostenere che privare un bambino da uno dei suoi genitori non significherebbe discriminarlo, anche se Tajani ha ribadito che la donna non debba poter decidere del proprio corpo perché loro vogliono scegliere per lei. E così scelgono di rendere difficile l'accesso all'interruzione di gravidanza mentre puniscono i bambini che hanno osato nascere contro il loro volere.
Tajani ha pure sostenuto che «non c’entra niente essere omofobico, qua si tratta di avere delle regole e di rispettare le regole. L’utero in affitto è una scelta inaccettabile sia se viene utilizzato da una coppia eterosessuale che omosessuale». Peccato che gli atti di nascita dei figli delle coppie eterosessuali nate mediante GpA vengano trascritti e che la meloni abbia riguardato solo quelli che riguardano i gay, anche se il 90% di chi accede a quella pratica è eterosessuale. E se a lui non piace la GpA, perché allora se la prende con i bambini mentre cita altro davanti ad azioni che mirano unicamente a discriminare quei minori?
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