Pillon torna a fare l'esperto di OnlyFans da Giletti


Non è chiaro perché l'ex senatore leghista Simone Pillon sia stato invitato da Massimo Giletti in qualità di esperto di OnlyFans. A meno che l'avvocato non sia un forte fruitore di quella piattaforma, tutto farebbe pensare che il motivo del suo invito sia il suo proporsi come il bigotto che schiuma di rabbia ogni volta che una donna esercita una qualsiasi liberà sul proprio corpo.

Ricorrendo al suo proverbiale populismo, l'ex senatore dichiara:



Potremmo osservare che anche le fotografie e le interviste di Pillon restarono per sempre sul web e che non è così scontato che debbano essere ritenute meno scandalose di quelle provenienti da OnlyFans. Inoltre sarebbe interessante capire cosa avrebbe costruito lui mentre faceva soldi facili in Senato, dato che ora accusa i performer di cercare un "guadagno facile" senza "costruire nulla".
Ricorrendo al suo solito moralismo, dice che lui vedrebbe "corruzione" nella libertà di persone maggiorenni che hanno il sacrosanto diritto di poter fare ciò che vogliono vedrebbe "prostituzione a tutti gli effetti".

Premesso prima scena di nudo del cinema venne girata solamente due anni dopo l'invenzione del cinematografo ed è da un oltre un secolo che esistono attori e attrici porno, sinceramente non si capisce con che diritto il signor Pillon vada in televisione a urlare che lui a lui non sta bene che gli altri fare ciò che vogliono. E perché parte dal presupposto che la sessualità sia un qualcosa di cui vergognarsi? Tra chi ha deciso legare indelebilmente il suo cognome all'affossamento di una legge contro i reati d'odio e chi mostra un fisico di cui potrà vantarsi anche a 90 anni, pare lecito ritenere che la seconda scelta possa essere ritenuta preferibile alla prima.
A lui non sta bene? Non apra un profilo OnlyFans. Ma non abbia la pretesa di chiedere che la sua scelta andrebbe imposta per legge agli altri.

Riguardo alla prostituzione, all'ex senatore leghista potremmo far notare che appare davvero vergognoso che lui possa paragonare una persona che si mostra volontariamente dietro ad una webcam a chi è vittima di tratta. E forse potremmo anche ricordargli che era il suo partito a voler legalizzare anche la prostituzione consumata in loco:



Più curiosa è la narrativa che Giletti vuole proporre riguardo ad OnlyFans. Oltre all'ex senatore leghista Simone Pillon, ha convocato in studio anche Maria Rachele Ruiu, ossia l'ex candidata di Giorgia Meloni che lavora per l'organizzazione forzanovista Provita Onlus, nonché l'immancabile Mario Adinolfi. Praticamente ha riunito l'intero staff del "family day" di Gandolfini, nonostante fosse assai prevedibile cosa avrebbero detto persone che operano in gruppi organizzati che fondano il loro fatturato sul bigottismo e sul moralismo.
Non è chiaro neppure perché Giletti abbia invitato una coppia di performer per urlargli dietro che lui vedeva solo «sco***» nelle loro collaborazioni con altri performer. Cosa pensava dovesse fare persone che producono materiale pornografico? Dovevano farsi riprendere mentre prendevano il the delle cinque? E dato che siamo in Italia e non siamo in Iran, non ci risulta che fare sesso di gruppo costituisca reato.
Chiude la carrellata il pruriginoso servizio sulle donne che vanno su OnlyFans, forse buttati lì per spaventare il maschio misogino che si potrebbe sentire minacciato al pensiero che la donna possa avere una sua sessualità e che la pornografia non sia un diritto riservato ai soli maschietti.



Difficile da comprendere è anche l'insistente interesse di Giletti in una delle tante piattaforme per adulti che esistono da anni, dato che il suo parlare di un marchio commerciale e non di un fenomeno finisce per fare pubblicità a quell'azienda.
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