Libero e Malan sfottono chi garantirà una stampa rispettosa, inventandosi falsi "controlli-qualità omo"


Pare evidente che al senatore Lucio Malan non piaccia il rispetto. Se l'esponente di Fratelli d'Italia pare eccitarsi quando Libero o Belpietro parlano al maschile di una donna transessuale picchiata dalla polizia, ora urla che ai giornali omofobi non sta bene che chi ha valori etici e morali possa aver deciso di aiutare i giornalisti a non commettere errori, esattamente cone farebbero dei correttori di bozze:



Dato che a loro piace coniare nomignoli che possano spronare un elettorato omofobo alla discriminazione, parlando i "controllo-qualità gay" e "controllo-qualità omo" in una chiara irrisione del tema del rispetto. E tutto fa pensare che quei signori manco abbiano capito la differenza tra identità di genere e orientamento sensuale, dato che la confondono continuamente.

A loro non sta bene che Massimo Giannini abbia introdotto nella sua redazione la figura del "Diversity Editor", il quale si occuperà di sensibilizzare la redazione e il pubblico attraverso contenuti inclusivi e rappresentativi che riflettano l’ampia gamma di punti di vista ed esperienze su temi legato al genere, l’identità di genere, l’orientamento sessuale, la disabilità, l’etnia o l’età.
Quindi non ci sarà alcun "controllo-qualità omo" come sostiene la stampa filo-governattiva e il capogruppo di Fratelli d'Italia, ma semplice rispetto per donne, stranieri e anziani. D'altronde a loro piace come Libero che etichetti i crimini sulla base dell'etnia, che deride le minoranze, che non mostra rispetto per le donne...

Surreali sono i commenti, dato che i seguaci di Malan sperano che il governo possa vietare ai giornali non allineati alla propaganda governativa di poter adottare le figure professionali che più ritengono adeguate:



Quindi loro sognano un governo dittatoriale che dovesse sanzionare chi non contribuisce a creare odio?
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