Malan akbar. Il senatore FdI sostiene che il maschio eterosessuale bianco dovrebbe pensarla come gli islamici
Il senatore Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d'Italia, pare essersi eccitato quasi quanto Nicola Porro davanti sindaco omofobo statunitense che ha vietato l'esposizione di bandiere lgbt sugli edifici pubblici in occasione del Pride Month. Ovviamente lui lo etichetta per credo religioso, in quella sua abitudine a dichiarare sharie contro chiunque abbia una religione diversa dalla sua.
Ma anziché interrogarsi sul perché la destra islamofoba italiana si riconosca nel sindaco mussulmano, preferisce sfottere i gay che non lo hanno discriminato sulla base del suo credo religioso:
Non è dunque chiaro se Malan vorrebbe che i gay lo aiutassero a discriminare i mussulmani o se spera che i mussulmani lo aiutino a discriminare i gay. Evidente, però, è l'ideologia che lo porta a piagnucolare che lui riterrebbe che il "maschio eterosessuale bianco" la penserebbe come i mussulmano e si senta minacciato da chi non lo lascia lanciare sharie a danno i interi gruppi sociali.
Ed è interessante la sua convinzione per cui il colore del sua pelle o il suo pr4esunto orientamento dovrebbero imporgli di discriminare chi non è come lui, ancor più se lui cita a casaccio quel "woke" che è stato inventato dalla propaganda repubblicana statunitense.