Non sarà che Jacopo Coghe ha qualcosa da nascondere?


Non sarà che Jacopo Coghe ha qualcosa da nascondere? La domanda sorge spontanea, dato che la sua organizzazione di matrice forzanovista ha ritenuto di doverci nascondere la loro oscena propaganda omofoba, forse infastiditi perché abbiamo osato chiedere ad una loro proselita chi mai fosse quel fantomatico "loro" a cui loro attribuisce improbabili affermazioni finalizzate ad istigare gli intolleranti alla discriminazione. Ed il risultato è stato questo:



Quindi la loro idea di "libertà di pensiero" prevede che sia censurato chiunque osi ribattere al loro pensiero unico e dalla loro propaganda? Quante persone saranno state censurate in modo che Jacopo Coghe potesse continuare a cercare di fare soldi facili grazie al proficuo business dell'intolleranza e della paura? Non caso, anche oggi lo abbiamo pizzicato a cercare di spaventare gli omofobi sostenendo che imprecisati attivisti starebbero cercano di «manipolare le menti di bambini e adolescenti». Ed ovviamente sparava a zero anche contro i Pride, senza però spiegare quale dovrebbe essere il nesso tra le sue invettive contro un'università statunitense e il suo ostentato disprezzo chi non condivide i suoi stessi pruriti sessuali.

Notevole è come i proseliti dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus si dicano certi che avrebbe ragione Provita Onlus perché lo dice Provita Onlus. Ed è curioso credano che un link ad un pretestuoso articolo di Provita Onlus contro un corso per educatori orientato al contrasto al sessiamo dovrebbe dar ragione al suo sostenere che «vogliono iniziarli al sesso già a 6, 7 anni»:



Quindi la signora sostiene che l'Oms voglia «iniziare al sesso» i bambini piccoli perché glielo avrebbe detto il gruppo di Jacopo Coghe. E dice che per avere conferme bisognerebbe chiedere a Jacopo Coghe dato che caso vuole nessun altro dica la stesse cose davanti ai medesimi documenti.
Ovviamente ci accusa anche di inesistenti "minacce", forse addentrata sempre da Jacopo Coghe a trincerarsi dietro al vittimismo.
Peccato non ci sia alcuna minaccia nel farle notare che se lancia accuse, dovrebbe spiegare a chi le stia rivolgendo in modo che le sue vittime possano valutare se denunciarla per diffamazione qualora la sue affermazioni non risultino corrispondenti alla realtà, come in questo caso:



Se lei sostiene che Jacopo Coghe le abbia detto che Gualteri voglia «iniziare al sesso» i bambini piccoli, il Comune di Roma avrebbe ogni diritto di potersi rivolgersi alla Procura. E questo è un fatto, non una "minaccia" anche se a loro piace fare vittimismo.
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