Porro corregge il testamento di Berlusconi


Nicola Porro non pare molto interessato a quei 30 milioni che Berlusconi ha lasciato a Dell'Utri, ossia ad un condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Preferisce fantasticare sui legami famigliari del frequentatore di minorenni, sostenendo di essersi commosso davanti ad un uomo che citava alcuni dei suoi figli mentre lasciava 100 milioni alla fidanzatina che era più giovane di loro.

Probabilmente intenzionato a usare il testamento di Berlusconi a fini di propaganda elettorale, Porro scrive:



Peccato che Porro abbia citato di sua iniziativa il nome di Luigi, dato che Berlusconi lo aveva omesso dalla sua lettera. Infatti il terzo e più recente testamento di Silvio Berlusconi, datato 19 gennaio 2022, inizia così: «Cara Marina, Piersilvio, Barbara ed Eleonora. Sto andando al San Raffaele. Se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue».
Se non è chiaro quale parte di quell'introduzione abbia commosso Porro, il nome di Luigi non compare. Dunque è un po' strano che il giornalista lo abbia inserito di sua iniziativa per condire la sua sviolinata al suo ex-datore di lavoro. Eppure tutti gli altri avevano notato l'omissione:



Insomma, Porro si commuove perché un padre di famiglia, nel congedarsi da questo mondo, si è dimenticato di di salutare un figlio ma si è ricordato di Dell’Utri. E trova amorevole una lettera in cui si salutano solo alcuni figli prima di passare a parlare di soldi:



Il documento che dispone ciò che spetta ai figli è datato 2 ottobre 2006. In quel caso, l’ex premier scrisse di voler destinare «la disponibile in parti eguali ai miei figli Marina e Pier Silvio» e lasciare «tutto il resto, in parti eguali, ai miei cinque figli, Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi». Per la fortuna di Luigi, in quell'occasione il padre non si era dimenticato di citarlo.
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