Suor Anna Monia Alfieri assicura che il ministro è omofobo e mai avrebbe tutelato i lavoratori trans


Suor Anna Monia Alfieri, idolo indiscusso delle lobby anti-gay di estrema destra, è corsa in soccorso della sua amata Giorgia Meloni ed ha cercato di rassicurare gli omofobi sul fatto che Fratelli d'Italia non abbia alcuna responsabilità nella tutela dei diritti dei lavoratori trans.
In un comunicato rilasciato alle agenzia stampa, la suora dice di «comprendere il disappunto» degli omofobi davanti ad un contratto nazionale che non prevede la discriminazione dei docenti trans, asserendo:

Certamente comprendo il disappunto sollevato da alcuni in merito alla questione relativa all'identità Alias, così come inserito all'articolo 21 del nuovo contratto. Certamente, come ho dichiarato in più sedi e nel rispetto di tutti, non condivido il concetto stesso di transizione di genere. Su questo non c'è dubbio. Il problema, tuttavia non è tanto il dibattere sull'essere o meno d'accordo sulla transizione di genere. La questione qui è diversa: il ministero dell'Istruzione e del Merito è del tutto estraneo a questa vicenda: la clausola sui percorsi Alias è una clausola standard inserita dall'Aran nella parte generale di tutti i contratti della Pubblica Amministrazione. Conseguentemente i singoli ministeri non hanno voce in capitolo.

Insomma, gli omofobi stiano tranquilli. Se fosse stato per Giorgia Meloni, gli studenti sarebbero stati incentivati a bullizzarli e a identificarli con un genere diverso da quello reale. Tutto questo perché la signora Anna Monia Alfieri dice che lei non è d'accorso con l'esistenza delle persone trans e quindi capisce che chi odia il prossimo voglia leggi che ne impediscano l'esistenza, così come è avvenuto in Russia.
Ora, sarà che loro odiano il prossimo e si vantano di nutrire un profondo astio contro interi gruppi sociali. Ma pare grave arrivino a vantarsi di essere estranei alla tutela dei diritti umani, quasi ritenessero che la discriminazione sia un merito.
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