Come la destra ha distrutto il sistema di accoglienza dei migranti


Il sistema di accoglienza dei migranti è ormai al collasso, dopo essere stato progressivamente smantellato da una destra che cercava facili consensi sulla pelle dei più deboli.
Il sistema ex-Sprar ed ex-Siproimi, ribattezzato Sai-Sistema di accoglienza e integrazione, è ormai inefficace dall’entrata in vigore del primo decreto dell'ex ministro Salvini, dato che quelel strutture sono sostanzialmente destinate ai soli titolari di protezione internazionale o i minori non accompagnati, anche non richiedenti asilo.
Se nei vecchi Sprar era presente un meccanismo di controllo e coordinamento nazionale che evitava anomalie e la penetrazione della criminalità, Salvini ha eliminato ogni controllo e sta importando criminalità. Chissà se lo abbia fatto per incapacità o se abbia valutato di poter incentivare episodi si cronaca che possano essere sfruttati per alimentare la sua retorica contro gli stranieri.

Al momento, il Governo Meloni parrebbe puntare su un traballate sistema di ridistribuzione che non valuta le reali risorse che una certa regione può concretamente offrire e le capacità di ospitalità, ma solo le dimensioni. Forse la loro idea è che i territori non popolati possano aiutarli a togliere i migranti dalle grandi città in modo da non farli vedere ai cittadini.
I dati parrebbero dimostrare che sia stato un errore penalizzare un sistema d'accoglienza diffuso per favore i grandi centri silmil-carcerarari per i rimpatri con cui Salvini cerca di farsi propaganda sfruttando i drammi umanitari di intere popolazioni. E del tutto inefficaci risultano essere stati gli accordi con i dittatori a cui la Meloni chiedeva di fermare i migranti laddove ci sono meno tutele dei diritti umani.
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