Iran, diffusi video di mullah e altre autorità religiose del regime impegnati in rapporti gay


In Iran, l'omosessualità viene considerata un crimine. L'amore tra due persone dello stesso sesso viene punita con la reclusione o la pena di morte in virtù delle rigide imposizioni del regime islamico.
Eppure, una serie di video diffusi da alcuni attivisti, ha mostrato tutta l'ipocrisia di alcuni funzionari e leader religiosi del paese, i quali non si farebbero problemi ad avere rapporti gay.
Un video mostra Reza Seghati, direttore generale dell’ufficio del ministero della Cultura nella provincia di Gilan, durante un rapporto intimo con un altro uomo. In altri compaiono mullah e altre autorità religiose del regime. Seghati è stato primo promotore delle restrizioni imposte alle libertà sociali delle donne e ha sostenuto rigorose leggi sul velo obbligatorio.
La razione del regime non è stata ovviamente diretta ai protagonisti dei video, quanto a chi li ha diffusi. Evidentemente si trattava di una situazione nota, comune a quei tanti sedicenti integralisti che spesso non rispettano le norme che cercano di imporre agli altri.
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