ll vicesindaco di Portovenere di Pelino sta con Vannacci: «Si santifica la Murgia e si condanna un servitore della patria»


Saranno felici le donne di Portovenere di Pelino, in provincia di La Spezia, nell'apprendere che il loro vicesindaco insulta chi difende i diritti delle donne ed elogia chi pubblica libri sessisti, xenofobi, razzisti ed omofobi.
In quella creazione di contrapposizioni inaccettabili, Emilio Di Pelino ha dichiarato: «Proprio vero viviamo in un mondo al contrario. Si santifica la Murgia e si condanna un servitore della patria, rimosso con solerzia per avere avuto il coraggio di esprimere il suo pensiero, cosa rara da un Ufficiale in servizio, da un governo di cui ci saremmo aspettato la stessa solerzia nei confronti di delinquenti».
Già in passato il vice-sindaco del Comune di Portovenere, oggi schierato con il generale Roberto Vannacci, espresse simpatia verso la X Mas.

Il libro si Vannacci definisce l'omosessualità come una «non normalità», sostiene che «Paola Egonu non è somaticamente italiana» e propone anche alcuni deliri su imprecisate «trame delle lobby gay internazionali». Rivendica il diritto di poter «trafiggere e ammazzare un ladro che entra in casa» sino ad affermare che «si spende di più per un immigrato irregolare che per la pensione minima di un connazionale». Inoltre insula gli ambientalisti, i percettori del reddito di cittadinanza, gli zingari, chi non può avere figli o non li vuole e sui ruoli di genere nella famiglia.
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