L'organizzazione forzanovista Provita Onlus si schiera con l'omofobia, il razziamo e la xenofobia di Vannacci


Provita Onlus sostiene che i Pride non vadano patrocinati perché Jacopo Coghe non condivide le idee espresse dai i gay che vi partecipano, ma poi tenta di asserire che il uso generale Vannacci abbia ogni diritto di sostenere inaccettabili tesi omofobe, razziste e xenofobe in quanto loro non hanno problemi con chi istiga discriminazione:



Come spiega il pastore evangelico Luigi Carollo e quel suo amico che milita in Forza Nuova e Fiamma Tricolore, un uomo che si lancia nel sostenere che i gay sarebbero anormali o che una italiana come la Enogu non vada ritenuta tale perché di colore li eccita e va difeso da chi promuove l'amore predicato da Gesù.

Dalle pagine di Civico20, il solito Elia Rovera scrive:

L’attacco mediatico ai danni del Generale di Divisione Roberto Vannacci, “reo” di aver scritto un libro in cui ha messo nero su bianco il suo pensiero, non accenna a fermarsi.

In realtà non pare un "attacco mediatico" ciò che è solo mera e doverosa indignazione davanti ad un personaggio che esprime idee incompatibili con la nostra Costituzione che è arrivato a ricoprire un simile ruolo nel nostro esercito. Ma lui preferisce fornire l'interpretazione dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus:

Sulla questione è intervenuta anche l’Associazione “Pro Vita & Famiglia” che, per bocca del suo portavoce Jacopo Coghe (nella foto a sinistra) ha detto: “E’ in corso un vero e proprio attacco alla libertà! Quello che sta accadendo in questi giorni nei confronti del Generale Vannacci riguarda tutti noi… riguarda la minaccia alle fondamenta delle libertà in Italia”.
Un preambolo senz’altro appropriato. In Italia, ormai, si è al punto che o la si pensa come il mainstream del pensiero dominante oppure si è degni del peggior dileggio morale e mediatico.

Insomma, dicono che vada censurato chi non la pensa come loro e spacciano per "Libertà di opinione" il razzismo, la xenofobia e la misoginia. Il tutto dopo aver spaccato per "libertà di opinione" persino i reati d'odio.

Ovviamente cercando di sostenere che la destra non ha problemi con chi dice che i gay sarebbero "anormali" o che sia legittimo uccidere le persone, prosegue:

Parlando del caso Vannacci, Coghe ha detto: “Sul suo capo sono piombate le scuri dei giornali di sinistra, dei progressisti e radicali, che subdolamente hanno estrapolato e decontestualizzato alcune frasi del suo libro affinché l’opinione pubblica si scagliasse contro di lui (una manovra diversiva che conosciamo molto bene)”.
Ciò che lascia perplessi molti nostri lettori – che ce lo hanno esplicitato – è il fatto che – come sottolineano bene da “Pro Vita & Famiglia” – “è che a causa di questa vera e propria persecuzione politica e mediatica, il Ministro della Difesa Crosetto abbia deciso di prenderne le distanze, istituendo sui social e sui media un processo sommario, che ha avuto come conseguenza il sollevamento di Vannacci dall’incarico di Comandante dell’Istituto Geografico Militare”.
Atteggiamento assolutamente discutibile quello del cuneese Guido Crosettoche si è sempre definito garantista ma che, in questo specifico caso, ha messo in atto un atteggiamento da vero ed autentico “manettaro”.

Insomma, Provita assicura la su fedeltà al partito di Giorgia Meloni e si inventa che è colpa della sinistra se il ministro non benedice l'odio dell'estrema destra. E naturalmente parte anche il rpocesso di assoluzione:

Ma le colpe imputabili al Generale Vannacci quali sarebbero? L’Ufficiale, che tra gli altri comandò il 9 Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin” e la Brigata Paracadutisti “Folgore”, ha espresso le sue opinioni – forse con un linguaggio troppo schietto e, a tratti, rude – ma non ha insultato, dileggiato o squalificato moralmente nessuno.

Già. E infatti non citano i passaggi sotto critica, altrimenti sarebbe evidente che abbia dileggiato e offeso molti. Ed è surreale è che loro continuino a dire che la "libertà di opinione dovrebbe legittimare ogni forma di istigazione alla discriminazione:

La libertà di opinione e di espressione – come abbiamo già più volte ribadito – è protetta e garantita dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. Come mai in questo caso queste garanzie non dovrebbero avere valore?
A conclusione del suo comunicato, il dottor Coghe ha espresso una preoccupazione che è balenata nella mente di molti di noi: “oggi è toccato al Generale, domani potrebbe toccare a me, te o a chiunque altro si azzardi a esprimersi contro la dittatura del politicamente corretto. Siamo arrivati al pericolosissimo punto per cui è lecito scrivere solo idee conformi al mainstream?”.

Curioso. Loro sono al governo, loro controllano i giornali, loro controllano tutte le televisioni, ma si inventano che ci sarebbe un "mainstream" che impedirebbe a razzisti, xenofobi, misogini ed omofobi di dire quelle idee che loro scrivono quotidianamente sul loro sito senza manco essere oscurati per offesa al pubblico pudore.
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