Adinolfiniani ed evangelici all'attacco di Famiglia Cristiana per le critiche a Vannacci


Adinolfiniani ed evangelici sono andati all'attacco di Famiglia Cristiana, accusandola di lesa maestà verso quel loro Vannacci che va in giro a dire che i gay non sarebbero normali, che gli italiani dovrebbero essere tutti di pelle bianca o che gli ecologisti dovrebbero sparire.
Premesso che il nostro augurio è che il giornalista Francesco Anfossi possa querelare Attilio Negrini dato che lo definisce "cretino" in un chiaro attacco alla sua libertà di pensiero e di parola con toni palesemente diffamatori che nulla hanno a a che fare con la presunta "libertà all'odio" rivendicata dal loro Vannacci, scrivono:



L'articolo proposto è il solito scritto di Andrea Elia Rovera, ossia di quel soggetto vicino a Forza Nuova e Fiamma Tricolore che viene finanziato dalla chiesa evangelica dei coniugi Carollo. Ricorrendo alla sua proverbiale propensione all'insulto e alla diffamazione, l'estremista scrive:

Alcuni nostri lettori ci segnalano come su “Famiglia Cristiana” – rivista che dovrebbe essere cattolica – sia uscito un articolo pieno di livore sul Generale di Divisione Roberto Vannacci e sul suo libro “Il mondo al contrario”.
Che “Famiglia Cristiana” sia diventata una rivista più vicina a Marx, Mao e Pol Pot che a Gesù Cristo non stupisce e non sorprende. Ciò che, invece, lascia senza parole è il tono che il suo Caporedattore, Francesco Anfossi, ha usato nei confronti dell’ex Comandante della Brigata Paracadutisti “Folgore”.

Tanto basta a capire che quelli che sostengono che il povero Vannacci sarebbe un "martire della liberà di parola" sono i primi a diffamare e insultare chiunque esprima lecite critiche a quelle parole indecenti:

Il 23 agosto scorso, infatti, il giornalista Anfossi scriveva: “Da oltre una settimana il generale “celodurista” Roberto Vannacci scorrazza su e giù per i social col suo Mondo al contrario. Una faccenda grave ma non seria, direbbe Flaiano. Grave perché si tratta pur sempre di un generale, e dunque tenuto al rispetto della Costituzione, in particolare all’articolo 54 che parla dell’obbligo di “disciplina e onore” per i servitori dello Stato. E non pare di ritrovare particolare disciplina e onore in chi – oltre a rivendicare il diritto all’odio – chiama le donne “fattucchiere” e se la prende con omosessuali e neri”. In poche righe un florilegio di “farfanterie” che non hanno né capo né coda.

Davvero il signor Rovera non riesce a comprendere quelle chiare parole di puro buonsenso? E perché si affretta a scomodare il "cristianesimo" per difendere l'odio di un generale che pubblica discorsi da bar contro interi gruppi sociali?

A quel puntò, inizia ad accusare il giornalista di essere volgare perché cita gli slogan di Bossi:

Innanzitutto ci piacerebbe sapere com’è possibile che una rivista d’ispirazione cattolica – facente parte del gruppo editoriale fondato dal Beato Giacomo Alberione – possa parlare di “celodurismo” facendo chiaro riferimento all’attributo maschile e al machismo più becero e grottesco.
Una volta, quando i pontefici erano tali, si parlava di necessità della “buona stampa” che, per sua natura, non doveva essere lasciva, scurrile, o asservita ai discorsi mondani. Da quando sul Trono dell’apostolo Pietro siede Jorge Mario Bergoglio, invece, la stampa “cattolica” ha preso una piega che definire “immorale” è poco.

Ci spiace per il signor Roveda, ma sinceramente ad apparire "immorali" sono i tanti articoli omofobi che lui pubblica, non chi osserva il livello sub-culturale dei fan di Vannacci. Resta inoltre opinabile il suo insistere ad usare la religione come strumento di diffamazione, sostenendo che il generale vada esaltato perché omofobo, razzista., xenofobo e misogino (il che non pare esattamente ciò che i vangeli predicano):

Ma andiamo avanti. Esaminando il poco evangelico giudizio di Anfossi sul Generale Vannacci si nota come il giornalista, al soldo della Società San Paolo, fondata dall’Alberione, abbia in odio il militare che – a suo dire – non avrebbe la disciplina e l’onore che dovrebbero contraddistinguere un servitore dello Stato. Sarebbe interessante che Anfossi motivasse l’affermazione e corredasse la stessa con eventuali provvedimenti assunti nei confronti del Generale Vannacci da parte della Forza Armata. Sarebbe anche apprezzabile che il Caporedattore di “Famiglia Cristiana” non facesse processi alle intenzioni al solo fine di delegittimare un uomo dal curriculum specchiato.

Forse sarebbe stato apprezzabile se Roveda avesse tentato di motivare i suoi elogi, dato che tutto fa pensare che ad eccitarlo sia unicamente violenza con cui quel libro insulta interi gruppi sociali. Ed è interessante sostenga che idee indecenti non dovrebbero essere criticabili perché il suo eroe ha un'uniforma. sarebbe come sostenere l'impunità die preti pedofili perché indossano un abito talare.
Interessante è anche che, mentre Vannacci sostiene che le sue opinioni sarebbero personali, Roveda cerchi in tutti i modi di tirare in ballo l'esercito per diffamare quei tantissimi militari che, grazie a Dio, non la pensano come lui e Vannacci.

Negando che esista differenza tra "opinione" e "odio", Roveda arriva ad invocare il vaticano, anche se non ci risulta che uno stato extracomunitario dovrebbe gestire l'esercito italiano:

Discutibile poi, a nostro avviso, il fatto che dalle colonne di “Famiglia Cristiana” si proponga ai lettori un presunto – e del tutto supposto – “diritto all’odio” che il Generale avrebbe posto in essere con un libro pieno di argomentazioni e di opinioni – quelle sì – tutelate dall’articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Sarebbe davvero molto interessante conoscere, in merito, il parere della Santa Sede su un articolo presente all’interno di una rivista che – in modo del tutto inspiegabile - viene venduta e distribuita all’interno di migliaia di parrocchie sparse nelle diverse diocesi d’Italia.

Quindi vorrebbe che uno stato estero imponesse censure alla liberà di opinione dei cittadini italiani mentre sostiene che esprimere odio e incitare discriminazione sarebbe una "libertà di parola" da garantire solo a chi la pensa come lui e Vannacci?
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