Miriano attacca donne e famiglie lgbt al raduno di Pillon
Nel suo intervento al raduno sovranista organizzato da Pillon ad Assisi, quella Costanza Miriano che diceva i volersi separare dal marito se le unioni civili fossero state approvate (promessa ovviamente mai mantenuta) fa vittimiso nel negare la sua omofobia:
Innanzitutto, siccome prima ancora di dire una parola qui scopro dai giornali di essere “ultra cattolica, anti Lgbtq, e nella destra più a destra della Meloni” scopro subito le mie carte: la politica non mi compete, non la so fare, it’s not my lane, non so come dirlo.
Peccato che lei faccia politica sponsorizzando chiunque si opponga ai diritti civili. E subito ha incalzato:
Non dobbiamo avere complessi di inferiorità rispetto al pensiero unico, ai media, né accettare che la questione della fede sia tollerata solo se vissuta privatamente, in un ambito personale. Noi affermiamo apertamente che il tema è rimettere Cristo al centro, riportare la chiesa al centro del villaggio, e forse anche Cristo al centro della Chiesa, se posso permettermi, visto che anche alcuni cattolici e persino alcuni con ruoli importanti ritengono che ci possa essere salvezza anche fuori dalla Chiesa.
Insomma, il suo progetto politico si basa sull'imposizione dei suoi dogmi e sulla sua opinabile interpretazione del cristianesimo.
E contro le donne, ha aggiunto:
Faccio un esempio sulla questione femminile, che è tanto centrale rispetto ai temi della famiglia, vita, natalità di cui ci stiamo per occupare. Il femminismo è stato inizialmente una specie di primavera: le donne hanno cominciato a chiedere di essere guardate, riconosciute, di avere il diritto di votare, studiare, insomma la libertà di scegliere della propria vita. Ma questo sacrosanto bisogno di sguardo, di relazione, si è velocemente trasformato – qui ci sarebbe da inserire la questione della ferita originale, ma altro che cinque minuti – condizionato dalla mentalità del mondo, e le donne hanno adottato logiche maschili, cadendo nell'errore di chiedere la parità, quando siamo diversi: le donne che chiedono gli stessi diritti degli uomini mancano di ambizione di fantasia. Noi vogliamo diritti da donne, che contemplino la realtà che per una donna le relazioni e la cura hanno bisogno di tempo. Quante colleghe dopo una corsa forsennata per la carriera ho sentito a un certo punto voltarsi indietro e chiedersi “ma che ci faccio io qui a quest'ora, io voglio stare a fare merenda coi miei figli, o magari a consolare un'amica”.
Insomma, la donna dovrebbe ambire ad essere "donna" sulla base delle sue regole. E deve produrre prole:
Sul tema della vita siamo di fronte a un dramma di proporzioni inaudite, indicibili e purtroppo sempre meno conoscibili, a causa della diffusione dei cosiddetti contraccettivi di emergenza, che in molti casi non sono affatto contraccettivi, ma abortivi.
Sempre contro il diritto di scelta delle donne, afferma:
Dobbiamo crederci, anche qui non dobbiamo avere complessi di inferiorità, le cose stanno cambiando, non possiamo più accettare che la narrazione della donna che abortisce perché vittima di violenza venga usata come grimaldello per far passare tutto. Anche se purtroppo la violenza esiste non è questo il tema. Oggi le donne hanno molti strumenti per vivere la loro sessualità nella libertà. Credo che il discorso sull'aborto si possa riaprire.
Ed ancora:
Ci sarebbe anche il tema del maschile, l'uomo che deve essere capace di fare l'uomo, perché lo fa sempre di meno, altro che patriarcato.
Non è mancato il suo attacco alle famiglie lgbt:
Infine, per quanto riguarda la famiglia, parliamo delle famiglie reali, non quelle dello zerovirgolaqualcosa per cento che vampirizzano sempre il discorso pubblico, le lgeccetera. Andando in giro da dieci anni per le parrocchie italiane posso testimoniare che c'è un popolo di famiglie, di uomini e donne che cercano di crescere al meglio i figli che sono dati loro, un popolo di gente che ce la mette tutta, e che meriterebbe aiuti maggiori, a livello fiscale ma anche culturale, che è quello fondamentale. Quello che il pensiero unico ci racconta è che se rispetti le regole fai la differenziata e vai a trenta all'ora, sarai felice. Tutta la narrazione che per secoli ci ha accompagnato sulla necessità per l'uomo di superare le colonne d'Ercole, superare sé stesso, sulla vita come ascesi, è completamente sparita dall'orizzonte. E allora tutto ciò che mi limita, mi è d'impedimento, mi dà fastidio, va scartato, evitato, cambiato. Ciò che la Chiesa invece annuncia all'uomo è che la vita è un combattimento, una buona battaglia, per ascoltare la voce giusta sulla nostra vita, obbedire ai desideri buoni. E la famiglia per noi cristiani è il luogo in cui combattiamo questa battaglia. Allora il fatto che maschi e femmine siano diversi non è un problema da risolvere, ma l'occasione per fare un lavoro che ci porti a essere una carne sola (in unam carnem, è un moto a luogo): quindi non dobbiamo stupirci, noi donne, se il modello base che abbiamo preso è senza orecchie, sono vendute separatamente come le batterie; e voi uomini non dovete andare nel panico se quando diciamo “fa’ come ti pare” e voi fate come vi pare poi noi ci arrabbiamo. Basta sapere che fai come ti pare significa esattamente “capisci quello che voglio io, e fallo”. Lo so, è un lavoro duro, infatti il Cardinale Caffarra poco prima di morire ha voluto conoscere mio marito e lo ha abbracciato esclamando “eccolo, il santo”.
Naturalmente cita Cafarra, idolo indiscusso delle lobby integraliste e delle organizzazioni forzanoviste. Poi ci spiega che per lei la donna è colei che ha bisogno di un uomo per fare benzina:
In fondo anche il docufilm transfobico promosso da Pillon sosteneva che le donne trans fossero sbagliate perché una donna "vera" deve aver bisogno di un uomo per aprire un barattolo di sottoaceti.