Paolo Deotto paragona Michela Murgia ad Hitler


Paolo Deotto, direttore di Riscossa Cristiana dal 2009 al 2018, sostiene di provare «nausea» davanti ai funerali di Michela Murgia in quanto lui la ritiene «una donna che ha sparso errori e orrori». Ma se è cosa nota che certi sedicenti "cattolici" amino insultare tutto e ostentare il loro disprezzo verso il prossimo, davvero inaccettabile è che il fondamentalista sia arrivato a paragonare Michela Murgia ad Hitler:

“Nausea”. Così ho titolato il pezzo e ribadisco: nausea. Ho la nausea di questa retorica cretina sulle persone che hanno “lottato per le loro idee”. Ho la nausea della retorica altrettanto cretina sul “rispetto” comunque dovuto a chi si è sempre battuto eccetera eccetera, magari con l’aggiunta di una perla di cretineria: “E’ sempre stato/a fedele a sé stesso/a”.
Basta, per favore! Anche il signor Adolfo Hitler si è sempre battuto per le sue idee. E come lui un’infinità dei mostri che hanno riempito le pagine dei libri di Storia come Re, Presidenti, Condottieri, Leader assortiti, si sono sempre battuti per le loro idee. E infatti la Storia umana è un susseguirsi di guerre, distruzioni, crudeltà, rovine.

Peccato che Hitler abbia commesso crimini indescrivibili, la Murgia ha combattuto per i diritti civili. Ma dato che questa gente ama emettere sentenze e giudizi, il signor Deotto aggiunge pure:

Michela Murgia ha difeso e propagandato il peggio. Ha fatto il male che poteva alle coscienze e alla civiltà. Lungi da me la pretesa di stabilire cosa le sia accaduto nell’Aldilà. Ma i dati di fatto, visibili agli occhi e alla mente di chiunque non viva come le Tre Scimmiette, quelli sono indiscutibili.
Quindi, “rispetto” per chi ha “lottato” per le proprie idee? Nossignori. Nessun rispetto per chi propaganda il male. Tanta compassione, quella sì, e preghiere per un’anima che, senza dubbio, ne ha gran bisogno.

E se Deotto riserva insulti e offese gratuite alla Murgia, diverse sono le parole che riserva per onorare il sessismo, l'omofobia e la misoginia del generale Vannacci:

Adesso leggiamo su ANSA che il Generale “… è stato sollevato dal comando e rimosso da capo dell’istituto geografico militare di Firenze. E’ quanto stabilito dallo Stato Maggiore dell’Esercito. In base a quanto si apprende Vannacci è stato messo a disposizione del comando delle forze operative terresti rimanendo nella sede del capoluogo toscano”.
Che vergogna. Anzi, consentitemi, che schifo! Ma dove sta crollando la nostra povera Italia, già Patria del diritto, già Faro di civiltà, già Nazione cristiana, già… già… e adesso?
Quasi quotidianamente siamo allietati da notizie di crimini di ogni tipo, di amministrazione della “Giustizia” a dir poco stravagante. Nel nostro quasi-morto Paese si possono imbrattare monumenti, bloccare il traffico, arrivare come e quando si vuole, senza documenti ma con tante pretese di essere mantenuti. Si può stuprare e poi trovare il giudice che manda assolti gli immondi stupratori perché avevano agito in base al “presunto” consenso della giovane violentata (sentenza di pochi giorni fa…).
Si può essere espulsi e fregarsene e restare in Italia come e quanto si vuole. Si può spacciare droga, vendere la morte. E si potrebbe andare avanti a lungo, ma chi vive in una città come Milano ha sotto gli occhi quotidianamente il degrado totale in cui si è caduti. Ma ecco che l’Autorità si scopre all’improvviso vigile, dura e implacabile.
Hai detto che l’omosessualità NON è la normalità? Hai detto che la legittima difesa è un diritto? Hai detto quelle cose che tutti sanno, ma troppi hanno ormai la paura di affermare? Cala la scure della Giustizia: sei destituito. Di fronte a queste cose viene il voltastomaco.

In effetti viene il voltastomaco davanti ad un tizio che si dice "cristiano" mentre disprezza i migranti, mostra il suo odio per le persone lgbt e ripete la peggior propaganda neofascista contro il prossimo. Ed è bello sostenga che uccidere sia un diritto del maschio eterosessuale di destra, infischiandosene persino del Primo Comandamento.

Ma non è finita qui. Come Pillon, anche Deotto pare avere una certa propensione per l'uccisione di animali e così scrive che lui è disgustato da chi si lamenta del tizio che ha massacrato una mamma orsa senza ragione:

È stato ucciso un animale, non un essere umano. Ma qualcuno si ricorda ancora la differenza? Da un paio di giorni si fa un gran parlare di un evento che, francamente, non mi pareva più di tanto degno di nota.
A San Benedetto dei Marsi (AQ) un tale ha visto un’orsa, con seguito di cuccioli, entrare nella sua proprietà. Si è spaventato e ha agito d’impulso: ha sparato all’orsa e l’ha uccisa.

Quindi per lui è normale uccidere bestie indifese? Ed è curioso sostenga anche che il comportamento di un animale possa essere paragonato a quello di un essere umano e che, come sostiene Vannacci, sia legittimo uccidere persone o animali indifesi:

Naturalmente, come in ogni fattispecie con rilevanza penale, andranno valutate anche le eventuali aggravanti e attenuanti. E anche le cause di non punibilità. In questo caso, ad esempio, lo sparatore (o meglio, il suo avvocato) potrebbe eccepire di aver agito in stato di legittima difesa putativa. Un esempio classico: sparo al ladro che si è introdotto in casa mia e mi ha minacciato con la pistola e lo uccido. Successivamente si accerta che il ladro impugnava un’arma giocattolo, ma nella concitazione dell’evento non potevo verificare questo fatto. Non esisteva quindi il “pericolo attuale di un’offesa ingiusta” (art. 52 Codice Penale), ma si erano verificate delle condizioni che rendevano possibile l’equivoco. E fin qui siamo puramente nel campo del diritto. Però viviamo nell’epoca della follia dominante, in cui tutti i valori sono rovesciati. L’uccisione di un animale suscita ondate di sdegno come se si fosse di fronte all’uccisione di un essere umano.

Insomma, per loro tutto va in scala. Il banco vale più del nero, l'uomo vale più dell'animale, il leghista vale più di chi difende i diritti umani... e poi vanno pure a messa.
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