Pillon torna a usare don Patriciello contro Saviano


L'ex senatore leghista Simone Pillon dice di stare con don Patriciello e con il suo sostenere che la criminalità organizzata sarebbe colpa di Salviano.
Da giorni impegnato a promuovere Giorgia Meloni, il parroco si è molto arrabbiato quando Saviano ha coonestato all'inutile blitz propagandistico del governo, dove 400 agenti sono andati a caccia di scoiattoli dato che la decisione di preannunciare in televisione l'operazione aveva dato tempo agli spacciatori di allontanarsi dall'area. E così, il prete ha iniziato a sostenere che i giovani diventerebbe criminali perché guarderebbero la serie ispirata ai libri di denuncia scritti dallo scrittore.
Secondo la teoria del parroco, se ci fosse più omertà e se al governo ci fosse stato quel partito che conta un altissimo numero di condannati per mafia e 'ndrangheta, sicuramente i ragazzi di Caivano avrebbero tutti trovato un lavoro onesto. Praticamente sarebbe come sostenere che gli omicidi siano colpa di CSI...



Se pare ovvio che Pillon stia usando Patriciello per diffamare uno scrittore sgradito al pensiero unico delle destre populiste, i suoi credono di dover scegliere tra i due mentre si eccitano al pensiero della censura. E così, alcune risorse pilloniane chiedono che si censuri anche Mare fuori:



Altri sostengono che lo stato dovrebbe togliere la scorta a chi è stato minacciato dalla camorra, anche se ciò significherebbe aiutare la criminalità ad ammazzare i loro nemici, mentre dicono che bisognerebbe dare soldi a Patriciello per ricompensare la sua fedeltà alla Meloni:



Fortunatamente c'è chi nutre qualche dubbio e si domanda se Pillon sia convinto che Messina Denaro sua diventato mafioso guardando Il padrino.



Certo è che Pillon pare campare di astio verso chiunque non la pensi come lui e come Orban, strumentalizzando tutto a fini di propaganda.
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