Salvini si sente "in guerra" con i migranti. Proporrà di soarargli?


Si sa che Matteo Salvini parla solo di migranti e di quanto lui li detesti. Ma il suo sostenere che gli sbarchi andrebbero ritenuti "un atto di guerra" imporrebbe l'entrata in vigore di una legge marziale che lo legittimerebbe a sparare e ad ammazzarli tutti. E sinceramente c'è da temere che lui potrebbe esserne capace. Fatto sta che il padano scrive:



Premesso che una guerra prevederebbe un Paese invasore e non singoli cittadini a lui sgraditi che scappano da fame o guerre, non si capisce cosa dovrebbe c'entrare una fantomatica "Europa socialista" con il fatto che il suo governo pare incapace di gestire quello che i predecessori gestivano. E neppure si comprende perché dica che i respingimenti sarebbero bisogno primario per quei cittadini che lui vessa con accise e tasse.
Eppure, dopo aver trascorso anni a promettere che lui avrebbe saputo che fare, ora cerca di incolpare l'Europa. Il tutto mostrando un Ministro che lancia accuse senza circostanziarle e usa simili termini così gravi.

Già nel 2019 parlò di "atto di guerra", accusando l'Ong che i hiudici hanno scagionato da tutte le sue accuse:



E nel 2015 si sentiva in guerra con gli islamici:



L'unico contro cui non si sente in guerra è parrebbe essere Putin, ossia l'unico che ha compiuto un'invasione armata.
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