Abbiamo letto ciò che ha scritto Porro si Zaki e ci ha fatto schifo


Nicola Porro sosteneva che il suo amato generale Vannacci avesse pieno diritto di poter dire qualunque stupidaggine volesse. Ma Patrick Zaki no. Dato che si è rifiutato di partecipare al teatrino che Giorgia Meloni aveva organizzato per intestarsi la sua liberazione, va insultato gratuitamente.



E così, sul suo sito di propaganda, scrive:

Oggi ho letto la lettera di Patrick Zaki pubblicata in prima pagina da Repubblica e mi ha fatto orrore. Tra l’altro quella pubblicata da Repubblica è solamente la traduzione di quanto scritto da Zaki, perché evidentemente non sa scrivere manco in italiano. Insomma, fa piacere sapere che abbiamo difeso con la nostra diplomazia, con i quattrini dei contribuenti italiani, un signore che non riesce manco a scrivere un articolo in italiano.

Anche a noi suscita orrore la quasi totalità delle cose che scrive Porro, ma non per questo sosteniamo che i contribuenti italiani dovrebbero negargli cure sanitarie o altri diritti. E neppure si capisce coas avrebbero pagato i contribuenti italiani dato che Zaki è stato liberato prima che i nostri ministri andassero in Egitto.
Tutto fa pensare che Porro ricorra agli insulti gratuti per denigrare e diffamare chiunque non sia espressione dell'estrema destra.

Voleva contestare le idee? Che c'entra l'accusa di non sapere l'italiano o il tirare in ballo i contribuenti, sostenendo che i diritti andrebbero garantiti solo a chi piace alla destra? Se anche il peggiore dei criminsli subisse un'ingiusta incarcerazione, lo stato avrebbe il dovere di garantire i suoi diritti. Ma Porro pare voler mettere in discussione persino quel principio fondamentale.
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