I sedicenti "pro-family" paiono odiare la famiglia


I gruppi anti-gay vogliono essere chiamati "pro-family" da quando Steve Bannon gli ha spiegato che, a livello propagandistico, sarebbe stato molto più proficuo per loro inventarsi di essere pro-qualcosa piuttosto che contro qualcuno. Ma quando Mirko De Carli si diverte a insultare chi si sposa o quando il suo amico evangelico invita i genitori omofobi a non accettare i figli gay, tutto fa pensare che loro abbiano in odio la famiglia. D'altronde un genitore che è disposto a rischiare di spingere al suicidio i figli per compiacere le lobby omofobe è un qualcuno che potrebbero usare a loro piacimento, al pari di quei kamikaze che si uccidono per gli interessi di qualche ricco estremista che abusa della religione per ottenere la loro totale obbedienza.
Ma persone che vogliono figli su cui proiettare le fantasie sessuali del padre, rivendicando la loro volontà a negargli un'educazione al rispetto o la libertà di scelta una volta divenuti adulti, devono avere una concezione molto discutibile di famiglia. E la situazione non migliora quando li troviamo a sostenere che sarebbero i genitali (e non l'amore) il fondamento di quella cosa che loro definiscono "famiglia".
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