Adinolfi torna a chiedere la tortura non consensuale dei malati terminali


Mario Adinolfi non si è vaccinato, sostenendo che il corpo era suo e che lui dovesse essere libero di poter mettere a repentaglio la vita altrui sulla base del suo egoismo. Mai sapremo se la sua decisione abbia portato all'assassinio di qualcuno. Ma quando è un malato terminale a voler decidere per sé stesso, peraltro senza mettere a rischio la salute di altre persone come ha fatto lui, Adinolfi sbraita che lui esige che quel diritto gli sia negato. Dice che il corpo è loro, ma decide lui.
Con una ferocia sconcertante, Adinolfi insulta una moglie coraggiosa che amava il marito al punto di mettere a repentaglio la sua vita per lui. Non solo la accusa di non aver torturato sadicamente il consorte e di aver rispettato le sue scelte, ma cerca persino di insinuare che la donna avrebbe mentito sulle volontà del marito.
Insistendo nel suo carcere di far leva sulla paura degli ignoranti, il fondamentalista romano arriva persino a scrivere che «se verrà approvata la legge sull’eutanasia: qualcuno dirà che in qualche modo il paziente l’ha chiesta e si procederà alle esecuzioni, alla mattanza dei sofferenti, senza indagare più di tanto sulle motivazioni di mandanti (parenti) e esecutori materiali (medici)».
Fu Adinolfi a coniare l'indecente slogan "mattanza dei sofferenti" per definire la carità cristiana verso quei malati terminali che lui vorrebbe costringere a subire inutili e dolorosissime torture, inferte contro la volontà delle sue vittime. Ed è indegno parli di mandanti ed esecutori, mistificando la realtà sul fatto che è Adinolfi a proporsi come un torturatore di esseri umani.

In un messaggio che mostra tutta la pericolosità e la violenza della sua ideologia liberticida, il fondamentalista romano scrive:



Il principio che Adinolfi non pare comprendere è che lui non ha alcun diritti di imporsi sulla vita altrui. Se a lui piace il sadismo, non basta l suo desiderio di infliggere dolore perché gli altri debbano essere costretti a subire la sua violenza sui loro corpi. Non è un atto consensuale e chiunque proponga atti non-consensuali si definisce per ciò che è: un violento.
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