Con Halloween, torna l'isteria della destra integralista


Sinceramente non è chiaro perché il pastore evangelico Luigi Carollo tiri in ballo Dio per ogni cosa. Oltre a citarlo per sostenere che il generale Vannacci sarebbe una sorta di profeta o per sostenere non possa dirsi "cristiano" chi non manifesta odio omofobo, oggi lo tira in ballo per ribadire che a lui non sta bene che si festeggi Halloween.



Considerato che Halloween non è una festa religiosa, non si comprende perché il pastore citi a caso dei versi biblici. Se è quantomeno apprezzabile che il pastore dica che l'essere omofobo e iracondo da lui predicato sia il suo "dio" e non il Dio di tanti credenti, il fatto che Dio non guardi le tenebre non pare avere nessi con una festa che con la religione non ha nulla a che vedere.
Il tentare di imporre la religione su ogni cosa, peraltro inventandosi false offese al suo credo, non pare un atteggiamento di chi vuole costruire ponti. Pare il pretesto di chi vuole costruire muri per creare inutili contrapposizioni basate sull'abuso della religione.

Eppure Halloween è da sempre al centro della propaganda di estrema destra. In passato, anche Nicola Pasqaualato attaccò la festa in nome del partito omofobo di Mario Adinolfi e i proseliti di Silvana De Mara teorizzarono che i dolcetti istighino i bambini al cannibalismo. Quindi, più delle fantomatiche motivazioni del loro astio, tutto fa pensare che ad una certa parte politica faccia comodo usare qualsiasi pretesto gli capiti a tiro per creare inutili fratture sociali.
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