I sostenitori di Provita Onlus sembrano scemi


I sostenitori di Provita Onlus sembrano scemi. Prima dicono di essere stati vittima di "un attentato terroristico", poi frignano perché il comune ha risolto in due minuti quella che loro dicevano fosse una "devastazione" senza precedenti alla loro sede. C'è poi il mistero dei filmati mancanti, della bottiglietta decorata all'uncinetto che Jacopo Coghe sostiene debba essere ritenuto un "ordigno esplosivo" mentre Malan giura che accendere fumogeni valga come tentativo di incendio.
L'unica certata è che quanto accaduto non è paragonabile all'assalto alla Cigl che fu guidata da Roberto Fiore, ossia dall'uomo che ha fondato la loro organizzazione e ha piazzato uno dei suoi figli nel loro direttivo.

Citando improbabili "fonti attendibili", ora si inventano che qualcuno vorrebbe negare la contestazione. Il che è ovviamente falso, dato che molte donne rivendicano con orgoglio l'aver fronteggiato l'aggressione alle donne portata vanti da Provita Onlus.
Quel che risulta falsa è solo al ricostruzione di Coghe, dato che non c'era nessun ordigno, nessun incendio e nessun vero "assalto" che lo legittimasse a sostenere che la sua sede fosse stata "devastata", dato che gliel'hanno ripulita completamente a nostre spese. Eppure loro scrivono:



La tesi delle "veline" si basa sul loro teorizzare che chiunque non aderisca al pensiero unico della destra sarebbe comandato da fantomatici "poteri forti". Mica come loro che dicono tutti le stese cose e propongono una propaganda internazionale gestita da un piccolo gruppetto di fanatici integralisti.

Se poi si vuole parlare di chi imbratta i muri, potremmo parlare degli orrendi manifesti che Provita Onlusporta nelle nostre strade, attaccando i diritti delle donne o incitando odio contro le persone lgbt. Quelle si che sono vere schifezze che imbrattano le nostre città
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