Il partito di Adinolfi chiede un divieto all'esistenza di sex shop


Mirko De Carli, in qualità di esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi, vorrebbe vietare il sesso. Nulla di strano, dato che il consigliere comunale di Riolo Terme pare avere molti problemi irrisolti con la sessualità, il che spiegherebbe anche la sua surreale ossessione per i gay. E così, oggi sostiene che bisognerebbe vietare l'esistenza dei sex shop perché lui non vuole che i figli degli altri possano masturbarsi.
Evidentemente l'esponente del partito di Adinolfi non sa neppure cosa venga venduto in quei negozi, dato che sex-toys, vestitini, dildo ed oggettistica varia hanno lo scopo di aiutare il sesso e mon di spingere all'autoerotisno, visto che ormai è da tempo che nessuno compra più VHS a fronte dell'ampia disponibilità di pornografia offerta da Internet.

Quasi provasse piacere nel proporsi come il bigotto che vuole limitare le libertà altrui, scrive:



Da notare è come l'estremista che si definisce "cristiano" non paia farsi remore nel ricorrere al più becero body shaming, lanciandosi in odiose offese verso le labbra di una giornalista al centro dei suoi insulti gratuiti. Evidentemente il signor De Carli non aveva molte argomentazioni a sostegno del suo chiedere leggi che limitino la sessualità altrui.

Quasi comico è come De Carli abbia poi sostenuto che i sex shop andrebbero paragonati a spacciatori di sostanze stupefacenti:



Ed ancora, dice che i suoi proseliti devono esigere la chiusura dei sex shop e si inventa persino che si possa chiedere al sindaco di vietare attività legali perché a lui sgradite:



Quindi chi non vuole una chiesa vicino a casa può scrivere al sindaco? Oppure le chiese vanno imposte perché a lui piacciono e il sesso va vietato perché lui odia chi lo pratica? Ed esattamente, chi avrebbe deciso che De Carli è il duce che ha il potere di imporre la sua ideologia con la forza?
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