Lo schifo di "Informazione Cattolica" che incita odio contro una donna a cui hanno appena ucciso la sorella


È il sito integralista "Informazione Cattolica" ad offendere il sentimento di milioni di fedeli con la sua becera propaganda di estrema destra. Davanti al femminicidio di Giulia Checchettin, il sito ha pubblicato un articolo a firma di tale Gianni Toffali in cui tentano di diffamare la famiglia della vittima.

Il signor Toffali, a cui auguriamo una bella denuncia penale per diffamazione aggravata, scrive:

Due le notizie che hanno catalizzato l’opinione pubblica. La prima è un’intervista rilasciata ad una troupe televisiva. Consapevole di essere vista dalla popolazione italiana, si è mostrata alle telecamere ostentando una felpa con pentagramma satanico. Con apparente freddezza ha pontificato contro i maschi, la cultura dello stupro e la cosiddetta subcultura del patriarcato. Un fervorino tanto analitico, lucido e preciso che se pronunciato in una sfilata Lgtbtq+ l’avrebbe acclamata patrona dell’Internazionale femminista.

Non sappiamo cosa dovrebbe essere una "sfilata lgbt". Probabilmente è una locuzione che il signor Toffali si è inventato per diffamare i partecipanti ai Pride, anche se sinceramente il fatto che lui si voglia far identificare come e un omofobo patentato non pare abbia alcuna attinenza con gli eterosessuali che uccidono le donne.
E non va meglio quando il signor Toffali cerca di spacciare il logo di una rivista di skate per un fantomatico "simbolo satanico", evidentemente mostrandosi disposto dare la sua falsa testimonianza pur di incitare odio contro la famiglia della vittima:

La seconda notizia, forse ancora più inquietante del soliloquo antifallico, è stata la scoperta di alcune foto e commenti postate sui social media. “Satana è luce” si legge sul suo profilo Instagram accompagnata da immagini di Elena con croci rovesciate disegnate sulla fronte. L’enorme spazio concesso ad un soggetto i cui riferimenti culturali e religiosi sono lontani anni luce dalla visione cristiana della vita, fa supporre che il can can mediatico andato in scena abbia avuto un’unica, non dichiarata finalità.

A quel punto, Informazione Cattolica cerca di difendere chi picchia le donne tentando di negare il fenomeno del femminicidio:

Il pretesto del femminicidio, delle femmine buone e dei maschi cattivi a prescindere, è servito e serve per far sdoganare il gender nelle scuole travestito da educazione affettiva. Non a caso, in tutti gli istituti di ogni ordine e grado, sono iniziate manifestazioni e lezioncine extra contro il presunto strapotere dei maschi. Il potere di strumentalizzare eventi luttuosi dove, invece di cercare riconciliazioni o punti d’incontro con l’altro sesso, si impone come ideologia per la massa (l’uomo è sbagliato e va corretto o meglio ancora, eliminato), evidenzia trame di natura non umana. La stessa fonte a cui la sorella della povera Giulia, sembra attingere.

Esattamente, con quale fine quel sito che si spaccia per "cattolico" cerca di diffamare la famiglia della vittima senza spendere una sola parola contro l'assassino?

A diffondere la bufala di Informazione Cattolica e a cercare di istigare i fascisti allo squadrismo contro la famiglia delle vittime è anche un proselito del professor Martino Mora:



Forse Informazione Cattolica dovrebbe prendere in seria considerazione l'ipotesi di cambiare il suo nome di in "Disinformazione satanica". Perché gente che prende di mira una donna a cui hanno appena ammazzato la sorella e diffonde bufale per aizzargli contro peggiori fascisti e misogini d'Italia non pare possa essere definita in altro modo.
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