Educazione a scuola. Coghe sostiene di aver ragione perché lo dice il suo amico pagato da Belpietro


Jacopo Coghe può citare tutti i collaboratori di Belpietro che vuole, ma pure i muri sanno che nessuna famiglia farà mai educazione sessuale. Non lo vogliono i ragazzi e non lo vogliono i genitori, motivo per cui la stragrande maggioranza dei ragazzi si informerà sul web o, peggio ancora, su YouPorn.
Ed è altresì evidente che chi ha più bisogno di educazione sentimentale siano proprio quei ragazzi che vivono in famiglie disastrate, in cui la probabilità che avvenga ciò che sostiene Coghe è sotto lo zero.

Eppure il portavoce dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus continua a dire che dovremmo fare ciò che dice lui, e lasciare invariato uno schema che conduce a centinaia di femminicidi, perché tra di loro si danno ragione a vicenda:



Notevole è la grafica, dove l'educazione sentimentale diventa "educazione sessuale" per spaventare i bigotti. Ma a quel punto non si capirebbe a che cosa dovrebbe servire la scuola se loro dicono non debba poter fare educazione. Ed ovviamente è evidente che la scuola non si sostituirebbe alle famiglie, ma le affiancherebbe. Ma forse quelli che chiedono allo stato di imporre leggi che definiscano di che sesso debba essere il partner, cosa debbano decidere le donne e come debbano nascere i bambini non riescono a comprendere evidenza tanto elementari.
Di certo sarebbe interessante anche capire perché loro reputino che l'educazione al risetto e l'educazione sentimentale sarebbe in contrasto con ciò che loro vogliono insegnare ai loro figli. Vogliono insegnargli a picchiare le donne? Vogliono istruirli al fascismo? Perché altrimenti non si capirebbe il senso delle loro isteriche proteste.

Intanto la destra propone di insegnare Briatore e Santanché alle elementari:



Contro quelle idea Coghe tace. Forse a lui sta bene che qualcuno insegni ai figli come si vendono le tasse e come si diventa evasoti che non pagano i dipendenti...
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