La Meloni ospita Provita Onlus che va all'attacco di femministe ed emancipazione femminile


Anche l'organizzazione forzanovista Provita Onlus è stata invitata da Giorgia Meloni alla sua kermesse sovranista, dove l'ospite d'onore sarà nientepopodimeno che un Elon Musk che si fuma le canne e fa figli con quello che loro si divertono a chiamare "utero in affitto". D'altronde l'organizzazione forzanovista ha già ampiamente spiegato che per loro la GpA non è un problema se ad accedervi sono ricchi esponenti della destra, l'importante è che donna Giorgi porti via i figli ai gay.

Dal palco, l'ex candidata di Fratelli d'Italia (che peraltro gestiva un progetto di "educazione sessuale biblico" che prevedeva l'andar per scuole ad incoraggiare i ragazzi a praticare sesso non protetto) ha attaccato l'emancipazione femminile:


Secondo la signora Maria Rachele Ruoi, a a causa dall'emancipazione femminile, le donne sarebbero "tristi" e "arrabbiate". Ovviamente ha raccontato la solita storiella di quello che Coghe sostiene sarebbe tato un "attentato terroristico" alla loro serranda, concludendo che "c'è stato un inganno perché a noi donne hanno detto che per poterci emancipare dovevamo rinunciare al nostro essere donne".
A quel punto, cita a caso il "woke", la "cancel culture" e il fantomatico "gender" come slogan che tanto piacciono alla destra e giura che sarebbe per colpa di quello che la cultura "vuole fingere che noi donne non siamo donne". Solo a quel punto chiarisce che per lei essere donna significa farsi ingravidare e sfornare figli.

In quello che appare come un susseguirsi si parola a caso, dice che la donna deve essere "accogliente". Peccato che lei sia donna ma non paia molto accogliente verso i migranti o verso chi non condivide il suo stesso orientamento sessuale. Ed ancira, si inventa che qualcuno direbbe che per essere donne si debba essere nude, "mettere il sedere" e fare sextesting. E giura persino qualcuno direbbe che se una donna deve essere mamma, gli si deve dire che non deve piacergli.
Ovviamente non mancano gli attacchi al femminismo, che lei sostiene sia "fare la guerra contro il maschio". E lei dice che il maschio è sempre buono perché lei apprezza suo marito che la lascia portare a casa soldi guadagnati col commercio di omofobia. Peccato che il fatto che lei si trovi bene con suo marito non significa che chi viene picchiata o chi ha un marito che abusa dei figli debba farselo andare bene.

Peccato che non ci risulta che nessuno dica quello che sostiene lei. E se lei si vuole affidarsi ad un uomo, nessuno gli vieta di farlo. Infatti il problema non è il fatto che lei si dica felice di essere mamma, ma il fatto che lei voglia limitare la libertà di chi non la pensa come lei.
Ed è contro le mamme che lei chiede che i loro figli siano discriminati. È contro le donne che chiede che si vieti la carriera alias alle donne a lei sgradite. È contro i genitori che chiede di rendere orfani i figli di chi si ama come lei o più di lei.
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